Ascoli, il settore giovanile sforna talenti ed è pronto per la Riforma Zola (Foto)

CALCIO - Viaggio in una realtà dove tanti ragazzi ambiscono ad entrare, ma la selezione è dura. Una stagione costa alla società circa un milione di euro
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Nino Nosdeo, responsabile del settore giovanile dell’Ascoli Calcio

 

di Peppe Ercoli

 

«Proporsi per entrare a far parte del settore giovanile dell’Ascoli Calcio, sostenere un provino, non costa nulla: serve solo dimostrare di essere bravi».

 

E’ il messaggio chiaro del direttore generale della società bianconera Domenico Verdone e del responsabile del settore giovanile Nino Nosdeo.

 

Lo spunto è il processo in corso davanti al tribunale di Ascoli a carico di tre persone accusate di aver ricevuto soldi da una coppia di genitori per far sostenere un provino al proprio figlio all’Ascoli calcio. La società bianconera è estranea alla vicenda giudiziaria e assicura che, per altro, il ragazzo quel provino non l’ha mai ufficialmente sostenuto. Ma di questo si occupano i giudici. In questa sede vogliamo conoscere una realtà riguardante l’Ascoli calcio.

 

La stagione 20204/25 vede impegnati 400 giovani fra bambini dell’attività di base, fino alla Primavera. «Un impegno importante per il quale il costo è di circa un milione di euro» spiega il dg Verdone ricordando che «nei costi sono comprese una serie di figure professionali e spese che riguardano la gestione del Picchio Village, l’ospitalità di alcuni ragazzi nei convitti di Ascoli e San Benedetto, allenatori, preparatori, fisioterapisti, medici, psicologa, nutrizionista, spese di trasferimento con bus, etc. Solo la scuola calcio fino all’Under 14 prevede un contributo annuale da parte delle famiglie a fronte delle attività che facciamo svolgere e il kit che consegniamo ad ognuno. Magari in futuro – prosegue Verdone – riusciremo farci carico noi della spesa, al momento non siamo in grado. Aver tenuto questo impegno di spesa al di sotto del milione di euro è un gran bel risultato, ottenuto grazie al lavoro di riorganizzazione iniziato tre anni fa, quando abbiamo ripreso la gestione diretta del settore giovanile affidandolo a Nosdeo e ad allenatori in possesso di patentito Uefa come Ledesma, Monaco, Giorgi e Guarna che si dedica ai portieri».

 

Tecnici che compongono la commissione di valutazione degli aspiranti nuovi calciatori. «Superare il provino non è affatto facile – aggiunge Nosdeo – di segnalazioni ne riceviamo tantissime; abbiamo Remo Orsini in zona che funge da talent scout, una rete di contatti. Ma è qui che avviene la selezione operata da cinque persone e serve il parere positivo di tre di queste per ‘rivedere’ il ragazzo provinato. Una valutazione ripetuta nel tempo e solo alla fine di un percorso si stabilisce di prenderlo». E le raccomandazioni? «Ce ne sono, chiaramente, ma possono valere solo sulla proposta di vedere un ragazzo, non certo sulla sua valutazione».

 

Ci sono società in Italia che chiedono ai giovani giocatori di pagare per far parte del settore giovanile, come se partecipassero ad un master. «Non è il caso dell’Ascoli, non avendo seconde squadre, facciamo solo campionati nazionali, dall’Under 14 fino alla Primavera. Un paio di ragazzi hanno il contratto di apprendistato, alcuni avranno il contratto, molti sono seguiti da altre squadre. Riceviamo molti complimenti, anche da società importanti, per aver portato in prima squadra giovani come Bando, Piermarini, Raffaelli. Siamo l’unica squadra di Serie C che ha nove giocatori che vengono dal proprio settore giovanile. Proporre giocatori alla prima squadra è il nost4ro successo» afferma con orgoglio il responsabile del settore giovanile Nosdeo.

 

Nino Nosdeo

I risultati della stagione soddisfano molto la dirigenza bianconera. «Sono stati oggettivamente fantastici – dice il dg Verdone – abbiamo in questo momento la certezza dell’Under 15 nelle finali del campionato nazionali, la Primavera ha 12 punti sulla quinta, quindi andrà a fare anche quest’anno le finali nazionali. L’Under 16 andrà a fare le finali nazionali perché comunque è seconda in classifica; l’Under 17 in questo momento è quinta e teoricamente ancora si può giocare l’accesso ai play-off. Ma la cosa ancora più importante – sottolinea – è la consapevolezza di avere dei ragazzi che probabilmente possono continuare quel percorso e magari seguire quello che è successo ai vari Cozzoli, Raffaelli, Bando, Alagna, Piermarini e qualcun altro. La retrocessione dalla B è stata drammatico, ma la Lega Pro permette a questi ragazzi di avere un percorso che potrebbe essere quasi facilitato».

 

Presto, per altro, bisognerà fare i conti con la cosiddetta Riforma Zola. «Comporterà che da qui a due anni, otto ragazzi che fanno parte della rosa devono per forza provenire dal settore giovanile da almeno tre anni. L’Ascoli ha già nove ragazzi e io credo che oggettivamente in Italia saremo una delle due o tre già pronte, perché abbiamo investito sui giovani. Ma dovranno tutti adeguarsi immediatamente» conclude il direttore Verdone.

 

In atto “Grow Up” con Acquasanta, Amandola, Amatrice, Castel di Lama, Montegiorgio e Santegidiese: è un progetto di affiliazione finalizzato a rafforzare il legame col territorio di fede bianconera sia da un punto di vista tecnico-sportivo che sociale. In vista un progetto con il Monticelli, tornei al Picchio Village e Camp, anche lontano da Ascoli.

 


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