Giardino “Don Rodilossi”, i Maestri del Lavoro: «Occorrono videocamere»

ASCOLI - I volontari del Consolato continuano l'opera di riqualificazione dello spazio sito in Porta Romana, ma chiedono al Comune di adottare misure per sanzionare eventuali frequentatori incivili
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I Maestri del Lavoro all’opera

 

Continua l’opera del Consolato Maestri del Lavoro, di cura del verde e complessivamente del decoro del  giardino “Don Antonio Rodilossi” di Via Dino Angelini, che è stato “adottato” dagli stessi Maestri dal 2023, con specifica convenzione sottoscritta dal sindaco Marco Fioravanti e dal Console interprovinciale Giorgio Fiori, nell’ambito del progetto “Adotta un Monumento una Aiuola, un’Area verde una Rua”, proposto dalla Amministrazione comunale ed in linea con analoga iniziativa promossa, in tutta Italia, con il nome di “Natura Di” dalla Federmaestri Nazionale.

 

La squadra dei volontari, guidata dal vice Console Sandro Castelli e formata dai Maestri Alfredo De MarcoWalter Alesi, Franco Cellini e Renato Evangelisti ha quindi provveduto in questi giorni, come fa periodicamente, con propri e specifici attrezzi ed a titolo del tutto gratuito, a tagliare e rimuovere l’erba ed a pulire le panchine e i tavoli che sono anche oggetto di attenzioni di frequentatori incivili, che disdegnano l’utilizzo degli appositi contenitori di raccolta rifiuti. Ma pur se i problemi non mancano, lo spazio verde di Porta Romana è costantemente monitorato e curato dai Maestri essendo peraltro un sito, a ridosso del centro storico, molto frequentato e goduto dagli abitanti del quartiere e non solo, soprattutto nelle stagioni più miti come quelle ormai alle porte.

 

L’impegno del Consolato non è di poco conto ma grazie alle finalità sociali che si propone ed allo spirito volontaristico e di abnegazione che anima tanti appartenenti al sodalizio, riesce a garantire un “servizio” puntuale ed efficiente per rendere quella location sempre vivibile ed accogliente, pur se non mancano i problemi.

 

Infatti, oltre all’inopportuna permanenza in loco, più volte segnalata, del cassone per il ritiro degli abiti usati, si rinnovano con sistematicità gli atti di spregio, così come non mancano gli escrementi dei cani di cui certi loro padroni, nonostante il chiarissimo e ben visibile divieto, non si preoccupano evidentemente, come prescritto, di raccogliere. È pertanto auspicabile che alla fin fine l’Amministrazione comunale si decida ad installare anche in quello spazio sistemi di videosorveglianza, per scoraggiare e quindi se del caso sanzionare, chi non ha rispetto degli altri, né tanto meno della cosa pubblica.


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