Dazi Usa, Confartigianato presenta al Governo le contromisure. Mengoni: «Più risorse alle imprese maggiormente esposte»

ECONOMIA - Per l’Italia gli Stati Uniti sono il quarto fornitore di commodity energetiche dell’Italia, con il 9,4%, dopo Algeria con il 19,6%, Azerbaijan con il 16,4% e Libia con il 12,5%
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L’impatto sui dazi Usa continua ad agitare gli imprenditori, che temono il rischio di una pandemia economica. Confartigianato ha lanciato un accorato appello ai rappresentati del Governo. Le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti, infatti, potrebbero far calare di 11 miliardi l’export italiano negli Usa, che vale 64,8 miliardi, con la perdita di 33mila occupati nelle imprese esportatrici.

 

Il Presidente territoriale di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno, Enzo Mengoni, entra nel dettaglio della linea presentata dall’Associazione. «Al Governo abbiamo chiesto di spingere per una revisione del Patto di stabilità, per una riprogrammazione delle misure del PNRR e per una rimodulazione del Green Deal europeo. Bisogna adattare tutto e convogliare gli sforzi verso la generazione di nuova competitività per le imprese”. Tali richieste sono state subito prese in considerazione, tanto che Mengoni giudica “positivamente l’annuncio di stanziamenti da 25 miliardi di euro per le imprese, che in parte sono legati proprio al PNRR. Si dovrebbero aggiungere comunque altre risorse a sostegno degli investimenti in innovazione e qualificazione dei prodotti, soprattutto per le imprese coinvolte nelle filiere critiche colpite dai dazi»

 

Confartigianato chiede anche di puntare sulla diplomazia economica per accompagnare le imprese nella diversificazione dei mercati di export. «Rafforziamo l’azione di realtà come Ice Agenzia, con una collaborazione accessibile alle micro e piccole imprese».  Mengoni torna sull’idea che il muro contro muro non giovi a nessuna economia; quindi, ribadisce la necessità di collaborare con l’Amministrazione Trump, ricordando che gli Usa sono il primo fornitore di energia Ue. «Per contenere i danni causati dai dazi è necessario aprire una trattativa che includa gli acquisti per la difesa, per i servizi digitali e per l’energia. Confidiamo in un negoziato con soluzioni reciprocamente accettabili». Per l’Italia gli Stati Uniti sono il quarto fornitore di commodity energetiche dell’Italia, con il 9,4%, dopo Algeria con il 19,6%, Azerbaijan con il 16,4% e Libia con il 12,5%.


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