Ricci nel Piceno per “Ricucire le Marche”: «Monitorare gli investimenti Beko e rilanciare le aree interne»

COMUNANZA - Il candidato governatore del Pd è arrivato in sella alla bicicletta. Stilettate per Acquaroli e la sua giunta: «Basta giustificarsi dando la colpa al passato, governano da 5 anni». Oggi si pedala verso l’arrivo ad Arquata del Tronto
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«Gli investimenti promessi dalla Beko devono essere reali, visibili e rapidi. Sindacati e lavoratori hanno già fatto la loro parte, ora tocca alla politica vigilare e garantire che l’accordo sindacale non resti solo sulla carta».

Ricci a Comunanza col gruppo Pd

 

Da Comunanza, Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione Marche, mette al centro la crisi industriale dell’entroterra nella penultima tappa del suo tour “Ricucire le Marche”. Dopo aver toccato Cantiano, Fabriano e Camerino, Ricci è arrivato a Comunanza in bicicletta, dove ad attenderlo c’erano oltre 150 persone, tra cui l’onorevole Augusto Curti.

 

«Il mio contributo sulla vicenda Beko l’ho dato anche a Istanbul, con Dario Nardella, parlando direttamente con la famiglia proprietaria – spiega -. A Fabriano le cose sono andate peggio, qui meglio, ma nessuno può permettersi di abbassare la guardia. Parliamo di centinaia di posti di lavoro, di un indotto fatto di microimprese che tengono in piedi questi territori».

A fianco al tema del lavoro, quello della ricostruzione post sisma: «Se oggi abbiamo cantieri attivi è grazie all’ex commissario Giovanni Legnini. Ha portato 14 miliardi e sbloccato un meccanismo bloccato per anni. Incontrerò proprio Legnini ad Arquata del Tronto, il comune più colpito. E sono passato anche a Camerino, dove la ricostruzione è ferma. I ritardi lì sono inaccettabili».

Ricci

 

La visione di Ricci è chiara: «Bisogna invertire la tendenza con misure strutturali e applicabili da subito. Abbiamo presentato quattro proposte semplici per le aree interne: 30.000 euro a fondo perduto per giovani coppie che vogliono comprare o affittare casa; trasporto pubblico gratuito per studenti e lavoratori; nidi gratis; più fondi per le scuole con pluriclassi. Sono misure già in vigore in altre regioni, e funzionano. Non sono invenzioni, sono buone pratiche che possiamo replicare».

 

E sulle risorse per fare ciò: «Si trovano. Il primo passo sarà chiudere strutture inutili e costose come l’Atim, che rappresentano spreco di soldi senza alcun impatto reale. È tempo di scegliere dove mettere le priorità».

 

Ricci punta anche il dito contro la gestione sanitaria della giunta uscente. “La sanità è peggiorata in tutto: liste d’attesa aumentate, mobilità passiva in crescita. Le Marche pagano 34 milioni all’anno per curare i propri cittadini fuori regione. Un marchigiano su dieci ha rinunciato a curarsi e questo è il dato più allarmante.”

 

E sul confronto politico col rivale Acquaroli aggiunge: «Sono cinque anni che danno la colpa a chi c’era prima. È legittimo farlo il primo anno, il secondo… ma se alla fine del mandato, dopo cinque anni che governi, le cose vanno peggio, le responsabilità sono le tue. Continuare a scaricare le colpe sul passato non è più credibile».

 

Oggi, domenica 13 aprile, ultima tappa ad Arquata del Tronto.

 

Ciò di cui hanno bisogno le Marche appare chiaro per Ricci: «Non bastano gli slogan. Servono scelte nette. E soprattutto serve restituire alle Marche un progetto credibile per i prossimi cinque anni, che possa rendere grande la nostra regione».

 

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