(Immagine realizzata con l’AI)
Siamo sempre meno, sempre più vecchi e con sempre più stranieri. L’Istat ha reso noti i dati relativi al censimento permanente della popolazione al 31 dicembre 2023 e la fotografia scattata alle Marche, seppur riguardante la realtà di quasi un anno e mezzo fa, non sorprende granché.
In primis il dato macro: quello della popolazione residente, che ammonta a 1.482.746 residenti, in calo rispetto al 2022 (-1.552). Il Piceno porta in dote 200.897 residenti, 565 in meno rispetto ai 201.462 dei 12 mesi precedenti, e resta la quarta provincia della regione dietro Ancona, Pesaro-Urbino e Macerata. Il saldo naturale (differenza tra nati e morti) resta sempre fortemente negativo (-1.256 nel 2023) e le immigrazioni (+958) non bastano a compensare questa emorragia, aggravata da un saldo migratorio interno (il movimento tra Comuni) negativo (-157) e un aggiustamento statistico che toglie ulteriori 110 unità.
A livello regionale, si registra un numero di nascite di poco superiore a quello del 2022 (8.788 nati, minimo storico delle nascite nella regione), ma con una riduzione di quasi un terzo rispetto agli oltre 12mila nati di inizio millennio (anno 2000). La diminuzione del numero dei nati è determinata sia dalla contrazione della fecondità, sia dal calo della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni). Rimane invariato rispetto al 2022 anche il tasso di natalità (5,9 per mille abitanti), decisamente più basso della media nazionale (6,4 per mille). Tra le province il tasso cresce ad Ancona e Macerata, mentre si riduce a Pesaro e Urbino e Fermo, costante ad Ascoli (5,9); il valore minimo del tasso si registra a Fermo (5,7 per mille), il valore massimo a Macerata (6,2 per mille).
La struttura per genere conferma anche nel 2023 la prevalenza della componente femminile. Le donne superano gli uomini di quasi 31mila unità e rappresentano il 51,0% della popolazione residente. L’incidenza delle donne è particolarmente rilevante nelle età più avanzate, a seguito della maggiore longevità. Tra i centenari oltre 8 su 10 sono donne. Per quanto riguarda l’età, la popolazione marchigiana presenta una struttura per età più anziana rispetto al totale del Paese. In provincia di Ascoli l’età media è salita a 48,2 anni contro i 48,0 del 2022, oltre un anno sopra la media nazionale (46,6 anni).
La popolazione straniera residente nelle Marche, al 31 dicembre 2023, ammonta a 132.011 persone, il 2,5% degli stranieri residenti in Italia. Circa un terzo dei cittadini stranieri marchigiani (33,1%) risiede nella provincia di Ancona, seguono le province di Macerata e di Pesaro e Urbino (entrambe con il 21,8%). L’incidenza sulla popolazione residente totale è in linea con il valore nazionale (8,9%) a livello regionale, con il Piceno che resta sopra (6,9%, +2,1% rispetto al 2022). Quasi la metà degli stranieri residenti nelle Marche proviene dall’Europa (49,2%), il 23,7% dall’Asia, il 20,4% dall’Africa e il 6,7% dall’America. I cittadini stranieri provengono da 158 Paesi del mondo, soprattutto da Romania (17,5%), Albania (10,8%), Marocco (6,9%) e Cina (6,5%). I residenti stranieri di cittadinanza albanese, pakistana e macedone presentano nelle Marche una concentrazione significativamente più alta rispetto alle percentuali nazionali, mentre le quote sono inferiori per la cittadinanza rumena e marocchina.
Sul fronte della distribuzione, il 46,7% dei 225 comuni marchigiani ha una popolazione compresa tra 1.001 e 5mila abitanti e vi risiede il 18,3% degli abitanti della regione. Il 17,2% della popolazione vive nei tre comuni con popolazione tra 50.001 e 100mila abitanti (Ancona, Pesaro e Fano) e il 29,0% in quelli con popolazione tra 20.001 e 50mila abitanti. Ancona e Pesaro sono i due comuni con il maggior numero di residenti (rispettivamente 99.377 e 95.392 unità). Il Piceno si prende anche un record non proprio da festeggiare: quello del comune di Montegallo, che registra il maggior decremento di popolazione (-5,0%). Il comune più piccolo delle Marche è Monte Cavallo, nel Maceratese, con 103 abitanti.
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