È stato ufficialmente firmato, ieri 14 aprile, l’accordo quadro tra Beko Europe, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le Regioni coinvolte e le organizzazioni sindacali, relativo al piano di trasformazione industriale che interessa i siti italiani dell’ex Merloni e Whirlpool. L’intesa è stata approvata da oltre l’88% dei lavoratori coinvolti, come confermato nei giorni scorsi durante le assemblee.
Il tavolo al Mimit
Secondo quanto comunicato dall’azienda, l’accordo rappresenta un passo fondamentale verso una riorganizzazione strutturata degli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di garantirne la sostenibilità economica e la competitività sul lungo periodo. In quest’ottica, è scongiurata la chiusura dello stabilimento di Comunanza.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha definito l’accordo “storico” e strategico per accompagnare la transizione industriale, sottolineando l’importanza dell’Italia come polo centrale europeo per la multinazionale. «Tutti gli stabilimenti resteranno operativi, senza licenziamenti. In alcuni casi saranno previste solo uscite volontarie e incentivate. È un grande successo per il sistema Paese», ha dichiarato Urso al termine del tavolo.
Dello stesso avviso Fatih Ebiçlioğlu, presidente della divisione Beni di Consumo Durevoli di Koç Holding e di Beko Europe, che ha ribadito il ruolo strategico dell’Italia nelle attività globali del gruppo, definendo l’accordo come un passo determinante per il futuro dell’azienda nel Paese.
La segretaria nazionale della Fiom-Cgil, Barbara Tibaldi, ha sottolineato come l’intesa riduca sensibilmente il numero degli esuberi: da oltre 1.900 iniziali si scende a 1.224, di cui 937 su scala nazionale e 287 relativi al sito di Siena. Per questi lavoratori è previsto il ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi e a incentivi per l’esodo volontario, evitando così licenziamenti forzati.
«Abbiamo raggiunto il miglior risultato possibile nelle attuali condizioni grazie soprattutto all’utilizzo della Golden Power che ha impedito che avvenisse in Italia quello che è accaduto in altri Paesi europei, con stabilimenti chiusi e licenziamenti collettivi senza tutele» il commento del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Secondo quanto riportato dalla stessa Beko in un comunicato ufficiale, il piano prevede complessivamente un impatto su 1.284 posizioni. La Uilm ha precisato che, in base all’accordo, la gestione delle eventuali eccedenze sarà vincolata fino alla fine del 2027 all’utilizzo esclusivo di strumenti non traumatici: ammortizzatori sociali, incentivi all’esodo, scivoli pensionistici fino a 48 mesi e buonuscite che potranno raggiungere le 20 mensilità o i 90.000 euro per i lavoratori over 50 non ancora vicini alla pensione.
Tra gli altri, Raffaele Bartomioli, il sindaco di Comunanza Sacconi ed il Sottosegretario al Mef Lucia Albano
«Firmiamo un’accordo – sottolinea il segretario provinciale Uilm Ascoli, Raffaele Bartomioli – che evita la chiusura del sito di Comunanza. In questi sette mesi di trattativa abbiamo cercato di trovare tutte le misure più significative per garantire un futuro solido al nostro stabilimento nei prossimi tre anni. Questo periodo rappresenta per noi il primo tempo di una partita cruciale, e ora è il momento di affrontare con determinazione il secondo tempo.
Siamo consapevoli che per sopravvivere e prosperare, il nostro stabilimento dovrà diventare più competitivo. Siamo fiduciosi che questo obiettivo sia raggiungibile grazie ai nuovi investimenti e all’introduzione di prodotti innovativi.
Vi assicuriamo che continueremo a monitorare attentamente tutte le parti dell’accordo per garantire che vengano rispettate. Siamo impegnati a lavorare insieme per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità che si presentano».
«Tutti gli stabilimenti Beko in Italia sono stati salvaguardati, compresi quelli marchigiani. L’intesa, promossa dal Ministro Adolfo Urso e siglata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata votata nei giorni scorsi dalle assemblee di fabbrica con l’88% dei lavoratori che ha espresso voto favorevole» è quanto dichiara il sottosegretario all’Economia e Finanze, Lucia Albano, dopo aver partecipato alla firma dell’accordo a Roma. «Per Comunanza, il mantenimento del sito produttivo riveste un’importanza cruciale per assicurare lo sviluppo e la ripresa economica del cratere sismico».
Antonio Spera (UglM) firma l’accordo al Mimit
«Ci riteniamo soddisfatti – è quanto fa sapere Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici prendendo parte alla firma definitiva dell’accordo al Mimit – per l’accordo al Mimit con nessun licenziamento. Gli esuberi sono stati dimezzati, tenuto conto che con la reindustrializzazione di Siena i 299 addetti andranno ricollocati in una reindustrializzazione. Il Piano Italia, grazie a quanto siglato e con l’avallo del Mimit prevede 300 milioni di investimenti. L’uso avveduto della Golden Power, esercitato a seguito della notifica dell’accordo tra Whirlpool e Arçelik (gennaio 2023), ha consentito di evitare quanto accaduto in Polonia, dove due stabilimenti Beko Europe sono stati chiusi con 1.800 licenziamenti, e nel Regno Unito. Tale strumento – conclude Spera – ha vincolato l’azienda a non sovrapporre le produzioni italiane con quelle europee, prevenendo il ridimensionamento della capacità produttiva nazionale. Firmato l’accordo, importante, evita la chiusura del sito di Comunanza e obbliga l’azienda, fino alla fine del 2027, a fare ricorso esclusivamente ad ammortizzatori sociali conservativi e ad uscite incentivate volontarie».
La rappresentanza di Comunanza con il presidente della Regione Acquaroli e l’assessore regionale Andrea Antonini
Non poteva mancare il commento del sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi: «Di ritorno dal Mimit, dove insieme alla maggioranza abbiamo assistito alla firma del piano industriale Beko per il biennio 2025-2027, che vede il nostro stabilimento salvo. Il piano di licenziamenti e chiusure del 20 novembre è stato scongiurato, ed ora più che mai è tempo di guardare avanti.
Grazie a tutte le istituzioni, ma soprattutto grazie alla comunità di Comunanza, fine primo e ultimo della nostra attività amministrativa e grande esempio di tenacia e resilienza anche in questo duro percorso. Ora è tempo di continuare a lavorare con la dedizione e la “tigna” che noi comunanzesi conosciamo».
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