San Benedetto tra fracasso e giusto intrattenimento: confronto tra residenti e imprenditori, il Comune ci prova

BOZZA DEL REGOLAMENTO delle emissioni acustiche, si discute sulla bozza ma le posizioni tra le varia parti in causa restano distanti e il Comune tenta di trovare una sintesi
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Commissione sul Regolamento di Emissioni Acustiche

di Pier Paolo Flammini

Musica, festa, movida, e la necessità di riposare nelle ore tarde della notte. San Benedetto è alla ricerca da anni – da sempre, verrebbe da dire – di una mediazione tra queste due esigenze: da una parte i locali di intrattenimento, dall’altra i residenti. In mezzo, l’Amministrazione Comunale che sta tentando di approvare un Regolamento sulle Emissioni Acustiche, da anni in discussione ma mai giunto ad approvazione proprio per la difficoltà di contemperare i diversi interessi in gioco.

Oggi, mercoledì, si è tenuta una Commissione che ha discusso sulla bozza di regolamento, con la presenza di rappresentanti del settore imprenditoriale e di alcuni cittadini, con posizione tra loro ovviamente divergenti.

A mediare, il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Tonino Capriotti, con dei tecnici comunali che hanno esposto la volontà di ampliare i limiti di rumore consentiti dagli attuali 60 decibel a 75; il tutto, però, con un aumento dei rilievi fonometrici che garantirebbero il maggior rispetto dei limiti e soprattutto una maggiore conformità rispetto agli stessi limiti, stabiliti per un arco orario notturno e dunque facilmente superabili per una o due ore.

Secondo Capriotti inoltre, questa modifica oltre che per la necessità di aggiornare il regolamento deriva dal tentativo di evitare ordinanze sindacali per ogni manifestazione che interessa zone ad alta frequenza di eventi come l’Agraria, Piazza Giorgini e, dalla prossima estate, il San Park.

Ci saranno quindi anche delle possibilità di deroga, anche se dall’opposizione il consigliere di Europa Verde Paolo Canducci ha criticato la labilità del numero di deroghe possibili, non ben specificato nella bozza di regolamento. Per quanto riguarda il lungomare inoltre si ipotizza di dividerlo in quattro zone, ciascuna con una proprio limite.

Tra i cittadini, Walter Liberi, da anni attivo contro la “città fracassona”, ha criticato fortemente l’aumento del limite da 75 a 55: «Anziché ridurre, concediamo di più?». Posizione, quella di Liberi, condivisa da altri cittadini presenti in sala consiliare.

Posizione diversa quella degli imprenditori, ad esempio Sandro Assenti, presidente di Confesercenti Marche: «A Civitanova sono riusciti a diventare un polo di attrazione anche grazie alla proposta di serate musicali diffusa nella città, l’intrattenimento è fondamentale e i giovani vogliono la musica alta. In questo modo riusciremo a dare di San Benedetto anche una immagine attrattiva non solo per le famiglie».


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