Attenzioni non ricambiate e molestie: condannato 55enne, la vittima una giovane ascolana di 21 anni

ASCOLI - La sentenza, pur limitata a una sanzione pecuniaria, lancia un messaggio chiaro: le donne devono sentirsi libere di segnalare alle forze dell’ordine ogni atteggiamento molesto sin dai primi segnali
...

 

di Peppe Ercoli

 

Un episodio che evidenzia ancora una volta quanto possano essere pericolose, per le donne, le attenzioni non richieste e insistenti, soprattutto quando vengono sottovalutate o minimizzate. È quanto emerso da un processo che ha visto imputato un uomo di 55 anni, condannato per molestie nei confronti di una ragazza di appena 21 anni.

 

I fatti risalgono all’estate del 2022, quando, tra il 26 luglio e il 2 agosto, la giovane – che ogni giorno prendeva gli autobus urbani per recarsi al lavoro – ha iniziato a subire le attenzioni ripetute e invasive dell’uomo. Nonostante i 34 anni di differenza, l’uomo ha tentato più volte di instaurare un contatto, ignorando chiaramente i segnali di rifiuto della ragazza.

 

Dapprima battute apparentemente innocue sull’autobus, poi frasi sempre più dirette, come: «Ti vedo spesso in pullman, sei bellissima» e «Ci vogliamo conoscere?». Ma a preoccupare maggiormente è stato l’ultimo gesto: l’uomo si è presentato direttamente sul posto di lavoro della giovane, facendole temere per la propria sicurezza.

 

A quel punto, la 21enne ha trovato il coraggio di denunciare. Assistito dall’avvocato Umberto Gramenzi, l’uomo è finito sotto processo ed è stato riconosciuto colpevole. Il giudice lo ha condannato al pagamento di una multa per il reato di molestie.

 

Questo caso dimostra quanto sia fondamentale non sottovalutare certi comportamenti, soprattutto quando vengono diretti a ragazze molto giovani e che non ricambiano le attenzioni. Anche un singolo episodio, se ripetuto o portato all’estremo, può degenerare e diventare un rischio concreto per la sicurezza delle vittime.

 

La sentenza, pur limitata a una sanzione pecuniaria, lancia un messaggio chiaro: le donne devono sentirsi libere di segnalare alle forze dell’ordine ogni atteggiamento molesto sin dai primi segnali. Le leggi esistono e possono essere strumenti efficaci di protezione, ma vanno attivate per tempo, prima che un comportamento inappropriato si trasformi in una minaccia vera e propria.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X