di Marco Braccetti
Dal processo davanti a Ponzio Pilato, passando per la flagellazione, la crocefissione e, infine, la resurrezione di Gesù. E’ davvero originale la rappresentazione visibile presso la parrocchia Santa Maria della Marina. Nei locali dell’oratorio (ingresso su via Pizzi) è stato allestito un presepio che ripercorre tutto il Triduo Pasquale. L’opera è del maestro artigiano Costantino Ciaralli, che la allestisce già da diversi anni, rendendola ogni volta sempre nuova e più grande.
Inaugurato nella Domenica delle Palme, il presepe è visibile anche nel giorno di Pasqua e nel Lunedì dell’Angelo, seguendo questi orari: dalle ore 10.30 alle 12.30 e, nel pomeriggio, dalle 17.30 alle 19.30. Passato il clou delle feste pasquali, l’installazione resterà visitabile per altre due settimane. Nei giorni feriali, con sola apertura pomeridiana. L’ingresso è gratuito. C’è comunque la possibilità di lasciare un’offerta libera che verrà devoluta alla parrocchia.
Come detto, si tratta di un raffigurazione molto particolare, anche perché ci sono dei pezzi automatizzati davvero originali che arricchiscono la scena, come quello che riproduce in miniatura le fasi di mungitura di una mucca. Sono oggetti che Ciaralli custodisce gelosamente da decenni e arrivano da una tradizione antica della sua famiglia.
«Ho imparato a fare il presepe da bambino, grazie a mia madre, che mi ha trasmesso questa passione – ci racconta -. Poi, quando ero più grandicello, ho perfezionato tutto con la scuola di artigianato che c’era presso i Padri Sacramentini. Lì ho imparato tanti trucchi e le tecniche per realizzare scenari in movimento. In quei tempi, non c’erano i mezzi tecnologici di oggi e per realizzare l’effetto di luci giorno-notte nel presepio, si utilizzava un meccanismo fatto di pesi e contrappesi con il sale bagnato».
Per realizzare il presepe pasquale, Ciaralli ha impiegato ben tre mesi, iniziando sostanzialmente subito dopo le vacanze di Natale. Tra statuine, sfondi e riproduzioni di palazzi, la vista si perde tra decine e decine di spunti insoliti. «Quanti pezzi ci sono? Non lo saprei dire nemmeno io» conclude l’artigiano. Il parroco, don Patrizio Spina, invita tutti a vedere questa particolare scena sacra: «E’ davvero un’opera che nutre il nostro spirito di bellezza, accompagnandoci nel cammino verso la Pasqua».
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