Momento critico per la medicina generale: il grido d’allarme, soprattutto quello dei giovani medici in formazione, rimbomba in tutta Italia. Da Nord a Sud. Anche nelle Marche.
La lotta è contro il nuovo modello organizzativo, il “Ruolo Unico di Assistenza Primaria“, introdotto dall’Accordo Collettivo Nazionale 2024 e approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Tale accordo impone ai medici in formazione e a quelli già in attività di unificare le funzioni di medico di famiglia a quelle di continuità assistenziale (ex guardia medica), in un’unica figura professionale. Senza possibilità di scelta. E senza, secondo i medici, “tenere conto dei carichi di lavoro, delle specificità professionali e delle condizioni di vita personali”.
Tradotto: i medici temono di dover lavorare “per due”, con orari estesi, senza autonomia gestionale e con obblighi di turnazioni insostenibili. La prima conseguenza, all’atto pratico, sarà la fuga dei giovani medici dai corsi di Medicina Generale. Il territorio, dunque, diventerebbe sempre più carente di personale medico di famiglia, che già nelle Marche latita (mancano 96 medici di medicina generale e il 45% degli attivi ha superato il massimale di 1.500 assistiti, dati fine 2023). Ciò andrebbe, innanzi tutto, a penalizzare le aree più interne, a grande rischio di desertificazione assistenziale.
IL NO DEI CORSISTI – In tutta Italia scarseggiano già le adesioni al nuovo Ruolo Unico da parte dei medici di medicina generale già titolari di incarico, che cioè hanno la facoltà di scegliere. L’adesione è invece obbligatoria per chi concluderà il percorso formativo nel 2025, cioè i corsisti. Che nelle Marche hanno già manifestato il loro malcontento tramite un sondaggio anonimo lanciato tra gli specializzandi: il 90% dei partecipanti del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG) della Regione si è detta contraria al modello del Ruolo Unico e ha minacciato l’abbandono del corso e degli incarichi temporanei se non verranno apportate modifiche.
Ricordiamo che i medici di famiglia sono liberi professionisti convenzionati con lo Stato. L’ACN 2024 è stato firmato dal FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), il sindacato maggioritario, che però sta perdendo consensi. Attualmente è lo SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani), operativo anche ad Ascoli e San Benedetto del Tronto sotto la guida del presidente dottor Filippo Capriotti, che sta cerando di mediare a livello regionale e nazionale per cercare di ottenere cambiamenti.
LA PETIZIONE – I medici si sono attivati non solo col sondaggio interno tra i corsisti ma anche con una petizione online, lanciata il 15 aprile, che conta già oltre 2.400 firme, diretta a Giorgia Meloni e consultabile cliccando qui su Charge.org, per modificare il Ruolo Unico e, si legge, “salvare la Medicina Generale”.
È servito a poco dunque il finanziamento di 160 borse di studio per nuovi corsisti della Regione Marche nel 2025: l’effetto del nuovo ACN rischia di vanificare lo sforzo, con un numero crescente di giovani medici che attualmente si sposta verso altre specializzazioni o la sanità privata.
I corsisti marchigiani lottano per la sospensione dell’entrata in vigore dell’accordo sul Ruolo Unico: già chiesto, alla Regione, un urgente tavolo di confronto per riscrivere il modello. Il rischio concreto, denunciano, è che “la medicina generale si svuoti dall’interno, portando alla paralisi del territorio e all’abbandono della formazione specifica”.
A. Pie.
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