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Il trionfo del “gladiatore” Gubbini
«E’ stata dura,
ringrazio West Grove» (Foto)

ASCOLI - Intervista al cavaliere di Porta Tufilla vincitore della Quintana: «Sono contento per il grande risultato con un cavallo all'esordio. Innocenzi grandissimo, la giostra è impegnativa per tutti». La dedica ad un piccolo sestierante e la festa fino a tardi nella sede del sestiere a Campo Parignano
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di Claudio Romanucci

(foto di Andrea Vagnoni)

Viene portato in trionfo dai sestieranti rossoneri, anticipo della grande festa che andrà avanti per tutta la notte nel chiostro di Sant’Antonio, a Campo Parignano. Massimo Gubbini condivide con tutti la gioia del suo sesto palio della Quintana. Inizialmente più lento di Innocenzi, ha costruito la sua affermazione sulla costanza e sulla precisione al moro. E’ uscito dallo Squarcia con il figlio piccolissimo in braccia tra gli applausi di tutti gli spettatori lungo il corteo.

E’ sceso al campo giochi per primo col purosangue West Grove e, rimanendo con i tempi sempre attorno ai 52”, non ha sbagliato un centro. Dopo la proclamazione ha abbracciato il figlioletto:  «Non voglio essere troppo puntiglioso ma ho avuto qualche piccola imperfezione nella prima tornata: speravo di fare un tempo migliore. Purtroppo sulla curva a destra il cavallo si è bloccato, probabilmente per via del terreno un po’ troppo pensante rispetto alle prove. Non so di preciso cosa è accaduto, pensavo di essere più fluido. Sono contento perché è un cavallo all’esordio, ci ho lavorato tanto e la soddisfazione me l’ha data lui nello stare nei tempi, senza calare, in tutte e tre le tornate».

Sulla flessione nei tempi di Solestà (arrivata seconda ed in lizza per la vittoria fino alla fine), passata da 51″50 della prima tornata a 53″10 secondi della terza ritiene che «Luca Innocenzi è un grandissimo cavaliere, bisogna comunque avere il cavallo nella condizione migliore e la giornata vantaggiosa sotto vari aspetti. La Quintana è stata dura anche per me nonostante il primo posto, ho avuto le mie difficoltà, guardo gli altri ma cerco di dare comunque il meglio con quello che ho “sotto” (il cavallo, ndr)».

La dedica va ad un giovane “tufillante” «ha sei anni, è del sestiere, gliela dedico con il cuore, lo voglio presto al campo e a festeggiare insieme a noi».

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