Turismo, scatta la tassa soggiorno: il Comune ricaverà 170.000 euro l’anno

ASCOLI - Da questo mese sovrapprezzo da 2,50 e 4 euro nelle strutture ricettive. Clienti e titolari non appaiono entusiasti: ecco le loro opinioni
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di Filippo Ferretti 

 

La stagione turistica della città entra nel vivo. A partire dal periodo pasquale, le strutture ricettive della città hanno iniziato a registrare il tutto esaurito, specie nei weekend.

Nazzareno Migliori

 

Da questo mese, tuttavia,  gli ospiti, specialmente coloro che non erano abituati, nel rimanere a dormire nel capoluogo avranno la sorpresa di dover versare una tassa di soggiorno sinora inedita. La decisione è stata presa dall’Arengo, nella certezza di poter ricavare da questa imposta, la cui introduzione segna un cambiamento storico in città, circa 170.000 euro annui.

 

Una novità che, a dire il vero, non ha visto gestori e clienti esultare di gioia, seppur l’entità dell’imposta sia abbastanza esigua, soprattutto perché viene applicata in un momento in cui, per i turisti, le spese appaiono lievitate, a partire da quelle destinate ai consumi presso i luoghi di ristorazione.

Andrea Taddei

 

«C’è stata sorpresa per questo cambiamento: siamo venuti tante volte ad Ascoli, ma fino ad ora non era mai accaduto e ne avevamo molto apprezzato l’assenza», spiega il turista laziale Paride Colonna, con sua moglie e i suoi figli in passato già presenti in città in occasione della kermesse enogastronomica “Fritto Misto”.

 

In realtà, la quota di 2 euro e 50 centesimi è tale per gli alberghi a tre stelle e per i “Bed & Breakfast” ma diventa di tre euro per gli hotel a quattro stelle e quattro euro per le strutture a cinque stelle. Questo tributo legato alla ricettività è nato in un momento in cui il recente censimento del commercio cittadino ha messo in evidenza l’enorme numero di luoghi di accoglienza nelle cento torri , dove i Bed & Breakfast rappresentano il 55% delle strutture del settore presenti nel centro storico ascolano. Strutture nel cuore della città che costituiscono quasi la metà dell’intera offerta ricettiva, con 110 unità complessive su tutto il territorio comunale.

Marcello Priori

 

«Certo che avrei preferito rimanere senza tassa di soggiorno, ormai però è diventata diffusa ovunque, che dobbiamo fare?», dichiara Nazzareno Migliori, con le sue camere che si affacciano su piazza Arringo.

 

Ascoli vede complessivamente 110 strutture ricettive, delle quali 71 bed & breakfast, 8 affittacamere, 8 country house, 6 alberghi, 6 case per ferie, 6 case e appartamenti per vacanze, 2 agriturismi, una residenza d’epoca extra alberghiera, un ostello per la gioventù e un rifugio escursionistico.

Piazza del Popolo

 

«Per noi è un lavoro e un costo in più: il problema è stato entrare nel meccanismo della  tassa di soggiorno», rivela Andrea Taddei dell’Albergo Sant’Emidio, confermando effettivamente che molti romani abituati all’oasi felice ascolana ci sono rimasti male davanti a questa novità.

 

«Se è un bene che sia stata introdotta? L’importante che il ricavato venga investito dall’amministrazione nel turismo», interviene Marcello Priori, storico operatore del settore, anche lui convinto che il cliente alla lunga non potrà lamentarsene, dato che l’introduzione della tassa di soggiorno è talmente radicata da non poter più essere un problema.


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