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Il bosco prese fuoco,
imprenditore nei guai

TRIBUNALE - Si cerca di risalire alle cause di un incendio che mandò in fumo un'area ricompresa nel comune di Montefortino
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La diga di Gerosa

Si è svolta lunedì mattina in tribunale, di fronte al giudice Marco Bartoli (pm Enrica Ruggeri), l’udienza a carico di un imprenditore del Nord Italia finito sotto processo per incendio colposo a seguito di un incendio scoppiato a fine luglio del 2013 a Montefortino. L’impresa era all’epoca impegnata, per conto dell’Enel Produzione, nel Piceno per la sostituzione della tubazione della condotta forzata che alimenta la centrale idroelettrica di Gerosa. Al momento dei lavori, tuttavia, prese fuoco una parte del sottobosco circostante  la zona del cantiere anche se ieri dalle testimonianze emerse non è stato dimostrato il nesso causale tra l’incendio e i lavori, anche di saldatura, in corso. Si è costituito come parte civile (rappresentato in aula dall’avvocato Alessandro Scendoni) anche uno dei proprietari dell’area andata in fumo lamentando danni per alcune migliaia di euro. Ha testimoniato anche l’ingegner Roberto Paoletti, funzionario dei vigili del fuoco di Ascoli incaricato dalla Procura di svolgere le indagini del caso. Secondo il tecnico è difficile evidenziare una “netta corrispondenza” tra i lavori in corso e lo scoppio dell’incendio anche se la zona interessata era proprio quella del cantiere oltre all’impossibilità di stabilire con precisione il punto di innesco. Ha comunque escluso l’autocombustione del bosco e l’assenza di vento in quelle giornate che hanno limitato per fortuna la propagazione delle fiamme. Il personale presente al lavoro comunque era stato formato con gli attestati anti incendio “rischio alto” ed erano state adottate le misure precauzionali del caso tipo la presenza di estintori, taglio erba e serbatoi d’acqua. Ha testimoniato anche il direttore dei lavori dell’Enel che ha ribadito la necessità dei lavori di sostituzione delle tubazioni risalenti agli anni ’20 con due tranches di lavori poi anticipate a cause delle condizioni degli impianti. Il processo è stato rinviato al 15 gennaio quando saranno ascoltati altri testimoni.

Re.Pie.


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