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L’Enel si riorganizza nelle Marche
e rafforza la presenza ad Ascoli

ANCONA - Nello specifico la Zona di Macerata sarà accorpata a quella di Ascoli. Il sindacato della Cisl sul piede di guerra: «Riducendo i centri decisionali, spostando le sedi e ampliando i confini dei territori potrebbero scaturire difficoltà operative anche per le utenze domestiche e aziendali»
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Un tecnico Enel al lavoro

Superamento della Zona di Macerata e accorpamento con quella di Ascoli. E’ uno dei punti del piano dell’Enel che sta modificando radicalmente la sua presenza nelle Marche con un impatto, secondo i sindacati, “negativo in tema di tutela del servizio elettrico e di assistenza clienti, con conseguenti ricadute in termini occupazionali”. In particolare,la società e-distribuzione Spa, che cura la distribuzione di energia elettrica nel Paese e la gestione delle reti Mt e Bt, ha programmato una ristrutturazione che prevede, sul territorio nazionale, un taglio di oltre il 30% delle strutture e un calo del personale di oltre 6 mila unità. «Immaginabili sono le conseguenze a livello regionale, con un grave impatto derivante dall’abbandono da parte dell’Enel di importanti presidi in un territorio nel quale in questi ultimi anni sono emerse forti criticità a causa del maltempo e del terremoto- osserva in un comunicato la Cisl Marche – Nell’ambito della nostra Regione Marche tale riorganizzazione infatti prevede il superamento della Zona di Pesaro e l’accorpamento con la Zona di Ancona; il superamento della Zona di Macerata e l’accorpamento con la Zona di Ascoli; il superamento della Unità Operativa di Senigallia accorpata con quella di Pesaro-Fano; il superamento della Unità Operativa di Jesi-Fabriano accorpata con la Ancona e il superamento della Operativa di Civitanova Marche accorpata con Macerata È previsto inoltre lo spostamento della Direzione di riferimento per la nostra regione Marche, oggi collocata a Bologna, portandola a Bari, con evidenti ripercussioni negative per tutta l’utenza localmente gestita».

Riducendo i centri decisionali, spostando le sedi e ampliando i confini dei territori potrebbero scaturire, secondo la sigla sindacale, difficoltà operative nell’intervenire prontamente e nel garantire un servizio qualificato e una assistenza continua sia ai consumatori domestici che alle attività economiche e produttive del territorio marchigiano. “Maggiormente impattante a livello sociale è il processo di riorganizzazione della Società Area Mercato che gestisce la clientela e che ha disposto di chiudere e vendere a imprenditori terzi, entro gennaio 2019, tutti i Punti Enel Diretti.- prosegue la nota di Cisl Marche – Nelle Marche 472.00 clienti del Mercato Vincolato, che purtroppo spesso rappresentano le fasce sociali più deboli, più soggette a prepotenze, raggiri e prevaricazioni, dovranno utilizzare solo canali virtuali (sito web e canale telefonico). La gestione di tutta la clientela del Mercato Libero sarà demandata ai privati con una perdita importante di professionalità: saranno infatti disdettati numerosi contratti di somministrazione per giovani già presenti in azienda e già opportunamente formati. Riteniamo non sarà più garantito, al pari di oggi, il livello di tutela dei consumatori. Si mette in atto dunque un processo continuo di svuotamento di Enel sul nostro territorio regionale che non aiuterà certamente una Regione già così in crisi sotto molti punti di vista».


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