di Andrea Ferretti
Punzonature delle lance, visite pre gara, Offerta dei Ceri, cene propiziatorie. Non è il menù su cui stanno alacremente lavorando da settimane le taverne di Sestiere, ma quello che precede il gran finale della Quintana 2018, cioè la Giostra di domenica 5 agosto che coincide anche con la festa patronale di Sant’Emidio. Un evento doppio, una bolgia festosa. Non è la prima volta che il calendario riserva questa concomitanza, e non sarà nemmeno l’ultima. Andiamo per ordine. La punzonatiura delle lance, poco più di una formalità, è stata fatta giovedì. Le visite pre gara dei cavalli sono in programma sabato 4 agosto. La commissione veterinaria presieduta dal professor Alessandro Spadari della Clinica veterninaria presso l’Università di Medicina di Bologna seguirà questo calendario: ore 8 Porta Tufilla, 8,30 Sant’Emidio, 9 Porta Romana, 9,30 Piazzarola, 10 Porta Maggiore, 10,30 Porta Solestà.
L’Offerta dei Ceri si svolge sabato alle ore 20 in Piazza Arringo, con rappresentanze di Sestieri, Gruppo Comunale e Castelli assestate di fronte al sagrato della Cattedrale. Sull’orario del raduno dei figuranti al chiostro di San Francesco c’era stata qualche incomprensione, ma alla fine l’importante è farsi trovare pronti al cospetto del vescovo Giovanni D’Ercole cui verranno donati i ceri infiocchettati con i colori dei Sestieri e del Comune. Finita l’Offerta dei Ceri tutti di corsa nelle proprie sedi di Sestiere per le cene propiziatorie. E’ questa l’ultima occasione dell’anno in cui figuranti e simpatizzanti si ritrovano insieme parlando di Quintana e facendo auguri e scongiuri su ciò che avverrà dopo meno di ventiquattr’ore al Campo dei Giochi. In ogni Sestiere il tavolo più in vista viene riservato a dama e cavaliere. Poi a una certa ora arriva anche la “benedizione” del Magnifico Messere-sindaco Guido Castelli che compie il rituale tour insieme al presidente del Consiglio degli Anziani della Quintana, Massimo Massetti, più qualche assessore e consigliere comunale di turno. Negli ultimi anni c’è stata anche la benedizione, quella vera, del vescovo D’Ercole.
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