di Franco De Marco
Scatta la mobilitazione, nel centrodestra ascolano, contro la decisione di realizzare il nuovo ospedale unico per acuti a Pagliare con conseguente ridimensionamento dei vecchi ospedali Mazzoni di Ascoli e Madonna del soccorso di San Benedetto.
Il sindaco Guido Castelli (FI) non ci sta alla decisione della Conferenza dei sindaci dell’Area vasta n. 5 che ha approvato a maggioranza, con il no dei primi cittadini di Ascoli e San Benedetto, ovvero delle città più grandi, il progetto della Regione. E si mette alla testa della “rivolta”. Lo affianca subito il presidente del Consiglio comunale di Ascoli, Marco Fioravanti, vice portavoce regionale di Fratelli d’Italia, che fa partire, da lunedì prossimo, un presidio permanente davanti all’ospedale Mazzoni e una raccolta di firme. Clima infuocato. La tensione è destinata a salire. Lo scontro divampa naturalmente anche sui social.
Sarà che sono vicine le elezioni comunali di Ascoli, nel prossimo anno, e quelle regionali nel 2020, ma il tema sanità diventa subito l’oggetto principale dello scontro. Iniziano con anticipo le campagne elettorali sia per comunali sia per regionali.
«E’ una decisione scellerata – afferma Castelli – la proposta di chiudere gli ospedali di Ascoli e di San Benedetto. Dobbiamo difendere il diritto alla salute dei cittadini del Piceno». «Il Sud delle Marche – spiega attaccando la Regione – è sempre stato trascurato dalla Regione ma nessuno aveva “osato” proporre la chiusura dell’ospedale di Ascoli. Una città che, qualora non riuscissimo a fermare l’iter amministrativo avviato dal Partito Democratico di Luca Ceriscioli, rappresenterebbe l’unico capoluogo d’Italia privo di una struttura di tipo ospedaliero.
Il vice presidente della Regione Anna Casini, di fronte a questo scempio, balbetta dicendo che in realtà al Mazzoni un ospedale resterà. Purtroppo per il vicepresidente, però, è lo stesso Ceriscioli a smentirla. Nel folle progetto del Pd è previsto infatti che nell’area dell’attuale Mazzoni rimarrà esclusivamente un hospice. Un cronicario o , se si preferisce , un ospizio di lusso. Tutto il resto sono chiacchiere della Casini visto che non c’è nulla, neppure uno straccio di documentazione amministrativa, che suffraghi la tesi della nostra concittadina>>.
«Il Pd, con questa scelta assurda, – afferma sempre Castelli – sta cercando di praticare l’eutanasia alla città di Ascoli. Il piano sanitario approvato dal Consiglio regionale precedente all’insediamento di Ceriscioli prevedeva la costituzione nel nostro territorio di un’Azienda ospedaliera. Il Partito Democratico (con Ceriscioli e la Casini) hanno prima cancellato l’Azienda e ora propongono di cancellare l’ospedale con danni ingentissimi a tutta l’economia della città. L’ospedale, non dimentichiamo, è la prima realtà economica di Ascoli per numero di occupati e fatturato. La sua chiusura non determinerà solo una riduzione drastica dell’offerta di salute ma anche un impoverimento complessivo della città. Commercianti, professionisti, famiglie: tutti pagheranno un prezzo altissimo alla sciagurata scelta di Ceriscioli finalizzata a ridimensionare gravemente l’offerta di salute della nostra città».
«Dobbiamo sventare questo colpo di mano con tutti i mezzi a nostra disposizione. – conclude Castelli – Sarà una mobilitazione che parte dal basso. Dagli ultimi e dai più fragili. Saranno loro del reato a pagare il prezzo più alto. I ricchi possono fare a meno della sanità avendo risorse sufficienti per trovare un’alternativa. Per i poveri il discorso è molto diverso».
«Fermiamoli, difendiamo Monticelli», è lo slogan che lancia invece Marco Fioravanti. «Dalle 9 di lunedì prossimo 6 Agosto, – dice – il gruppo comunale di Fratelli d’Italia sarà presente davanti all’ospedale Mazzoni con un presidio permanente per coinvolgere tutti i cittadini ascolani, in particolare i cittadini di Monticelli ed il personale ospedaliero, per ribellarci contro questa volontà di voler spegnere per sempre il nostro ospedale ed isolare sempre di più i cittadini della montagna nel Piceno, agevolando di fatto palazzinari e chi fa business sulla pelle dei più deboli». «Abbiamo già avviato una raccolta di firme – continua il presidente del Consiglio comunale – per bloccare questa azione che porterebbe ad una riduzione economica del quartiere di Monticelli quindi della città di Ascoli di circa il 20%. Firma e protesta con noi».
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