di Bruno Ferretti
Dopo giorni, settimane, di caos assoluto, finalmente si è fatta chiarezza sulle squadre che disputeranno il campionato di Serie B 2018-2019. Saranno 19 perché Roberto Fabbricini, commissario della Federcalcio, ha deciso di bloccare i previsti ripescaggi. Novara, Catania e Siena si stavano attrezzando per sostituire Bari, Cesena e Avellino, escluse per gravi inadempienze economiche (ripartiranno dalla serie D).
Con 19 squadre, in ciascun turno una dovrà necessariamente riposare. Con il campionato a 22 le partite sarebbero state 42 (21+21), ora saranno invece 36 (18+18): ben 6 in meno. Pare che a spingere verso questa soluzione, da dietro le quinte, sia stato Giovanni Malagò, presidente del Coni nazionale, che da tempo ha progettato una B a 20 squadre come la Serie A. Anche Lotito e Cellino, rispettivamente patron di Brescia e Salernitana, sarebbero stati fra i più attivi sostenitori di questa inedita B a 19. Le conseguenze, positive e negative, si vedranno strada facendo. Di sicuro ci saranno 6 partite di meno, e gli abbonati perderanno quelle in casa. Ci sarà inoltre un rallentamento del mercato, perché con sei partite in meno gli organici potranno essere ridotti, almeno un pò. Penalizzate, in questo senso, società come l’Ascoli, cioè quelle che hanno ancora tanti calciatori da sistemare altrove per sfoltire la propria “rosa”. Trovare una sistemazione per i giocatori in eccedenza che non rientrano nei programmi, con quattro squadre di meno, adesso diventa molto più difficile.
LE 19 SQUADRE DELLA NUOVA B – Se non ci saranno ulteriori colpi di scena, si profila un campionato con tante squadre nuove: Benevento, Crotone e Verona retrocesse dalla Serie A; Padova, Livorno, Lecce e Cosenza promosse dalla Lega Pro; e poi Ascoli, Brescia, Carpi, Cittadella, Foggia, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Salernitana, Spezia e Venezia. C’è, comunque, anche l’aspetto legale da considerare. Ben sei squadre hanno presentato ricorso contro la B a 19. E sono decise a dare battaglia anche sul piano della giustizia ordinaria. Sono le tre che erano già state ripescate in base alla graduatoria stabilita (Novara, Catania, Siena) e le tre che cercavano di far valere i propri diritti (Entella, Ternana, Pro Vercelli). Le prime tre chiedono addirittura il risarcimento danni avendo speso già diversi milioni per rinforzare le squadre e renderle competitive per una Serie B che non potranno disputare.
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