di Bruno Ferretti
Ascoli, cosa resta dei 16 campionati di serie A? Intanto il ricordo positivo, e anche simpatico, di una squadra di piccola provincia che sapeva affrontare a viso aperto anche le big mettendole in difficoltà o addirittura battendole. Al “Del Duca” era dura far punti per ogni avversario, anche i più qualificati. Il primo campionato dell’Ascoli in fu nel 1974-1975. Poiché i lavori per l’ampliamento dello stadio, da parte dell’impresa edile del presidente Costantino Rozzi, non erano ancora terminati, l’Ascoli chiese e ottenne dalla Lega di giocare fuori casa la prima partita. Il debutto al “San Paolo” col Napoli andò male con una sconfitta: 3-1, tripletta di Braglia e primo gol in Serie A del “vecchio” Campanini. Il primo punto arrivò sette giorni dopo, nel rinnovato “Del Duca” contro il Torino: 1-1 con reti di Ciccio Graziani e ancora Campanini. Al termine dell’andata, ultimo e staccato suo fondo, l’Ascoli era considerato quasi da tutti già retrocesso. Ma con un memorabile girone di ritorno, la squadra di Carlo Mazzone ribaltò tutte le negative previsioni salvandosi con un turno di anticipo. Altri tempi, altri uomini, altre storie.
Cosa resta oggi dell’Ascoli in serie A? Innanzi tutto i risultati: 300 positivi (110 vittorie, 190 pareggi) e 208 sconfitte, poi 5 promozioni sotto la guida di grandi tecnici come Carlo Mazzone, Mimmo Renna, Vujadin Boskov, Nedo Sonetti e la coppia Marco Giampaolo-Masssimo Silva. L’Ascoli in A ha avuto il primo calciatore africano in Italia (Zahoui proveniente dalla Costa d’Avorio dove giocava scalzo), Hugo Maradona fratello minore (in tutti sensi) del grande Diego, campioni brasiliani come Walter Casagrande e Josè Dirceu, il trottolino Jorge Juary che poi vinse la Coppa dei Campioni con il Porto, l’irlandese Liam Brady proveniente dalla Juventus, il tedesco Oliver Bierhoff, e poi Adelio Moro, Alessandro Scanziani, pietro Anastasi, Walter Alfredo Novellino, i portieri Felice Pulici, Andrea Pazzagli, Fabrizio Lorieri e Gianluca Pagliuca. La lista sarebbe lunghissima, con il rischio di dimenticare qualche grande protagonista.
E oggi cosa è rimasto dell’Ascoli in serie A a livello di ex? Un allenatore (Marco Giampaolo della Sampdoria), due team manager (Paolo De Matteis del Napoli e Manuel Milana del Frosinone) e un manipolo di calciatori: Barzagli (Juventus), Destro e Orsolini (Bologna), Quagliarella e Jankto (Sampdoria), Cassata (Sassuolo), Antenucci e Petagna (Spal), Ciofani (Frosinone), Gazzola e Dimarco (Parma) e il più recente Favilli (Genoa). Il più anziano e titolato è il difensore centrale Andrea Barzagli, fiorentino, che nel 2006 è diventato campione del mondo in Germania con l’Italia di Lippi e che con la Juventus ha vinto ben 7 scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia, altri trofei nonchè una Bundesliga in Germania con il Wolfsburg. Barzagli, ad Ascoli dal 2001 al 2003, fu uno “diabolici”. Ha disputato 73 partite nella Nazionale maggiore e altre 23 in quelle giovanili.
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