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Alberi in pericolo all’Infernaccio,
i Carabinieri rassicurano: «Controlli costanti»

SIBILLINI - Dopo l'allarme lanciato da Italia Nostra e Legambiente, il reparto dell'Ente Parco ribadisce l'impegno a tutela delle piante: «Le verifiche vanno avanti con assiduità. Lo scorso luglio sequestrata un'area di 3.000 metri quadrati»
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Controllo serrato della valle dell’Infernaccio. A tutela e salvaguardia degli alberi messi in pericolo da chi non rispetta le regole. Quasi in contemporanea all’allarme lanciato da Italia Nostra e Legambiente sul tema (leggi l’articolo), il reparto Carabinieri del Parco Nazionale “Monti Sibillini” ribadisce l’impegno a garantire, tramite monitoraggio costante, la corretta rimozione dei fusti e il rispetto della normativa sulla sicurezza dei lavoratori che stanno rimuovendo le piante rimaste a terra dopo le valanghe di due anni fa, coinvolgendo anche l’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Ascoli e l’Asur di Fermo. «Le verifiche proseguiranno con altrettanta assiduità fino al termine dei lavori. -fanno sapere dal Parco- L’attività di controllo a tutela dell’ambiente, come di consueto, viene svolta con attenzione, professionalità ed efficacia acquisendo i necessari riscontri oggettivi per rendere più efficace l’attività di repressione degli illeciti nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti».

Legname nella valle dell’Infernaccio

«I lavori, autorizzati dall’Ente Parco e dalla Comunità Montana, riguardano il depezzamento e rimozione degli alberi abbattuti su 5 aree distinte della superficie complessiva di circa 2, 5 ettari. -continuano i Carabinieri- In queste aree, poste alla base del versante, a causa della enorme forza distruttrice delle valanghe gli alberi sono stati spezzati o divelti e anche trasportati nel fondovalle. I lavori sono iniziati nel mese di luglio di quest’anno e sono stati più volte oggetto di controllo di questo reparto svolgendo sia attività di prevenzione che di repressione degli illeciti accertati. In particolare il 19 luglio è stata bloccata un’attività di taglio a raso di un bosco di alto fusto sequestrando un’area di circa 3.000 metri quadrati e denunciando all’Autorità Giudiziaria gli autori. L’episodio è quello più grave riscontrato in danno all’ambiente. I controlli sono proseguiti anche successivamente nel mese di agosto».


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