di Andrea Ferretti
I soldi non si volatilizzavano da soli. Qualcuno li rubava e il titolare non riusciva a capire come. Ha aspettato un giorno, due, una settimana, anche di più, poi alla fine si è rivolto ai Carabinieri. Il titolare è quello di un noto bar di San Benedetto che, come tante attività commerciali, ha al suo interno, parzialmente celato, il proprio angolo slot. Lì dove si siedono, sostando anche per intere giornate, persone di ogni sesso, età (è vietato ai minori), razza e religione. Tra questi anche un “cliente” di origine romene, di 22 anni. Apparentemente insospettabile, e sicuramente un volto conosciuto per il titolare del bar, i suoi collaboratori e altri avventori e frequentatori del locale. Persona giovane, ma già ladro espertissimo. Che t’aveva scogitato l’Arsenio Lupin dell’est? Prima di fregarsi i soldi, con un buon anticipo, si era impossessato, sempre all’interno del bar, due chiavi tubolari. Non chiavi qualunque – tanto alla fine vengono fregate anche quelle – ma chiavi con i numeri matricolari corrispondenti a quelli delle macchinette. I Carabinieri della Compagnia di San Benedetto si sono allora messi in azione e, nel giro di breve tempo, hanno capito quale era il… trucchetto messo in atto.
Innanzi tutto hanno individuato il 22enne, poi hanno seguito le sue mosse, pedinandolo e con appostamenti. Si sono rivelate determinanti, come spesso fortunatamente accade, le immagini della videosorveglianza. In questo caso qulla interna del bar. E’ guardando quei video che hanno visto il ladro in azione mentre apriva le slot e rubava le monete. Hanno atteso di coglierlo in flagranza e, una volta bloccato, dalle sue tasche sono saltate fuori le chiavi che gli permettevano di far soldi con pochissima fatica come se avesse di fronte a un bancomat senza codice. E’ stato condotto nella caserma di viale dello Sport dove è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato e continuato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Soddisfatto il titolare, quantomeno perchè per un pò di tempo non dovrà fare i conti con gli ammanchi che erano arrivati addirittura a circa 10.000 euro. L’attività del ladro, probabilmente, andava avanti da mesi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati