SAN BENEDETTO - Il presidente di "Orgoglio Civico" boccia l’idea dell’ospedale unico a Spinetoli e chiede di tornare alla scelta di avere due nosocomi dotati di eccellenze capaci di curare al meglio i pazienti senza dover ricorrere, sempre più spesso, all’eliambulanza che li trasporta al Torrette di Ancona
L’area localizzata, al confine tra Colli e Spinetoli, per il nuovo ospedale unico
Ridurre sempre peggio i due ospedali esistenti affinché i pazienti – tanto, ma non si sa ancora per quanto, utenti-pazienti – alla fine accetteranno l’ospedale unico quale male minore. Benito Rossi, per “Orgoglio Civico”, non lo dice proprio così, ma fa capire come questa sia la strategia di una Giunta Regionale che, a circa un anno mezzo dalle elezioni, promette – e vuole mettere in cantiere affinché sia poi difficile tornare indietro davanti alla “prima pietra posata” – sia due uova che la gallina: mantenere i nosocomi di Ascoli e San Benedetto, e realizzare l’ospedale unico di Vallata a Spinetoli.
Il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto (Foto Cicchini)
«No a questa promessa elettorale, senza se e senza ma. Noi dobbiamo difendere l’esistente Madonna del Soccorso, no qualcosa che non c’è su un terreno scelto da un algoritmo… che ha individuato la stessa zona indicata già dieci anni or sono. E’ una favola – continua Benito Rossi – che, se verrà realizzato l’ospedale unico, poi quelli di San Benedetto e Ascoli resteranno aperti. sono doppioni, anzi, ‘triploni’ con una grande spesa corrente che non sarà sopportabile per le casse regionali. Anni or sono – ricorda il presidente di Orgoglio Civico – la Giunta Marche decise di mantenere il doppio ospedale, ma non hanno poi sviluppato nessuna eccellenza capace di dare una impronta e una visibilità agli stessi.
Tutto talmente vero che ora stanno sempre più riducendo quantità e qualità di prestazioni facendo confluire al Torrette di Ancona – rigorosamente “via eliambulanza” – sempre più pazienti che potrebbero, con qualche specialistica ben gestita, essere curati qui».
Il “Mazzoni” di Ascoli (Foto Vagnoni)
«Invece abbiamo doppioni, soprattutto nei primari, e nessuna integrazione tra Ascoli e San Benedetto proprio per favorire questo esito che serve a giustificare l’uso sempre più frenetico del ricorso ai trasferimenti».
Un esempio? Quando mai, se si vuole, c’è bisogno di trasferire in eliambulanza a 90 chilometri una persona che ha rischiato di affogare o ha avuto un infarto? La giustificazione è che ormai cardiologia, a San Benedetto, fa visite e ambulatorio.
Insomma, Orgoglio Civico vuole due ospedali dotati dei mezzi (sia di attrezzatura che di personale all’altezza), e non una promessa elettorale che, se mai realizzata, farà di ascolani e sambenedettesi dei “pendolari della salute”.
A proposito di eliambulanze. E’ possibile chiedere al nostro eletto in Regione – Fabio Urbinati, eletto nel Pd e perciò maggioranza – di far sapere agli elettori quanto costa questo servizio sanitario e, se una società terza, di chi è?
Infine Rossi non ha dichiarato se Orgoglio Civico entrerà a fare parte delle “truppe cammellate” sotto il comando del generale-sindaco Pasqualino Piunti, ma tutto lascia intuire come il “No all’ospedale unico” li unisce, ma gli obiettivi non sono certo convergenti.
(epi)