«Sono favorevole da più di un decennio alla realizzazione di un Ospedale di eccellenza. Chi non lo vuole utilizza bugie e menzogne per infondere la paura tra i cittadini. Anzi i sindaci Castelli e Piunti che entrambi rivendicano un ospedale di primo livello ci dicano quale di quelli attuali, che non chiuderanno, vogliono declassare». Sono le parole dell’ex deputato Luciano Agostini (Pd) che interviene a tutto campo sul tema caldissimo della sanità.
Agostini, si è da poco conclusa la Festa de L’Unità a Ascoli, che bilancio fa l’iniziativa?
«La Festa è stata una grande iniziativa di partecipazione come da tempo non si vedeva. Sono rimasto abbastanza sorpreso che, nel momento storico più difficile per il Pd e per la sinistra italiana, nella Città politicamente più difficile del Piceno, il nuovo gruppo dirigente provinciale del Pd ha organizzato una festa incentrandola esclusivamente sul dibattito e sul confronto politico. Due, tre appuntamenti ogni sera, tutti fortemente riusciti, partecipati e vissuti con grande coinvolgimento. Come molti di noi dicono da tempo, evidentemente, c’è ancora tanto bisogno di politica, quella fatta in piazza, dove il confronto politico e anche umano e non fatto dietro allo schermo di un computer attraverso post o a colpi di “like”»
In questo periodo il tema dei temi è sempre la sanità.
«Come tutti sanno è da più di un decennio che sono favorevole alla realizzazione di un Polo di Eccellenza che ci permetta di guardare al futuro e dare ai cittadini del nostro territorio le stesse possibilità di cura che hanno altri e più blasonati territori italiani evitando, così, in caso di necessità, i cosiddetti “viaggi della speranza”. Un Polo di Eccellenza significa avere un più alto livello della cura così come anche ribadito dai numerosi operatori medici e non medici presenti nei dibattiti che in questi giorni stiamo organizzando. Non si può utilizzare la bugia, l’inganno e la menzogna per infondere la paura. E’ stato dichiarato e scritto dal Presidente Luca Ceriscioli e dalla Regione Marche che nessun presidio ospedaliero verrà chiuso. Gli ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto rimarranno per tutte le funzioni pre e post-operatorie. Per fare un esempio, oggi su 100 persone che chiedono una prestazione all’ospedale “Madonna del Soccorso” o al “Mazzoni”, solo 7 o 8 necessitano di intervento acuto. Con il presidio d’eccellenza tali problematiche legate all’acuzie verrebbero gestite in via esclusiva, mentre il restante 90% dei casi resterebbe a carico dei presidi esistenti. Senza pensare al fatto che così potremmo aumentare i servizi territoriali, compresi i posti letto di cure intermedie di cui oggi nel territorio siamo sprovvisti. Mi permetto di aggiungere che raccogliere le firme, fondando le motivazioni della protesta contro l’Ospedale Unico sulla bugia e la menzogna, da parte di alcune forze politiche e dei Sindaci di Ascoli e San Benedetto, significa solo voler imbrogliare i cittadini. Per altro i comitati che sono nati, assomigliano più a succursali dei loro partiti, o meglio come direbbe Castelli a embrioni di “liste ciniche”».
I sindaci Castelli e Piunti rivendicano nella propria Città un Ospedale di primo livello, che ne pensa?
«Leggo, con un po’ di stupore, che due Sindaci della stessa parte politica desiderano ciascuno l’Ospedale di Primo livello, senza però dirci, quale dei due vorrebbero fosse declassato, non è forse questo la prova della strumentalità politica che essi stanno mettendo in atto? Tutto ciò mi ha fatto pensare ai polli di Renzo di manzoniana memoria. Penso che le due Città più grandi debbano contribuire al governo del territori per unirlo, non per dividerlo. Per questo credo che ricercare il derby Ascoli – San Benedetto o tutti e due contro i Comuni delle Vallate e il polo montano, già fortemente provato dalle vicende del sisma, non competa ad una azione di governo serio. Bene ha fatto la Regione, invece, a supportare una idea di coesione di tutto il territorio. Se questo può aiutare, propongo che il nuovo ospedale si chiami: Ospedale di Eccellenza di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto. Ma che non si perda questa storica occasione come ad esempio in passato accadde per l’Università quando il Comune di Ascoli impiegò sedici anni per realizzare la struttura che avrebbe potuto portare alla realizzazione del Polo Universitario di Ascoli Piceno e Camerino».
Proprio lei, anni fa, decise la trasformazione dell’Ospedale di Offida in un presidio: ambulatoriale, di emergenza, di RSA e di distretto territoriale. A distanza di tempo, è ancora convinto della scelta?
«Non sono situazioni paragonabili, ovviamente. In quel caso si decise la chiusura della struttura ospedaliera, mentre in questo caso i due presidi ospedalieri esistenti rimarranno. Ieri come oggi Castelli si opponeva, essendo lui di Offida e cresciuto in quella comunità. A distanza di venti anni, quel passaggio si è rivelato una giusta intuizione che ha dato a quella comunità più servizi sanitari e migliore qualità della cura. Ha messo i cittadini di Offida nelle condizioni di tutti gli altri della Provincia, senza creare condizioni di salute di serie A o serie B».
Che giudizio dà sull’azione politica del Movimento Cinque Stelle nel Piceno?
«Mentre a livello nazionale Di Maio ogni giorno abbaia alla luna dicendo oggi e ritrattando domani, a livello locale li vedo piuttosto silenziosi, quasi spettatori degli eventi che caratterizzano il dibattito politico nel Piceno. Sull’Ospedale di Eccellenza dicono di non essere d’accordo con la legge Balduzzi. Bene, allora ai cittadini normali sovviene immediatamente la domanda: visto che il Ministro della Salute Giulia Grillo è dirigente di spicco del Partito dei Cinque Stelle, perché non la cambiano? E ci dicono che proposte faranno così da poter stabilire un utile confronto? Con un po’ di sorpresa ho letto un’intervista rilasciata dalla neo parlamentare del Piceno in cui si dice d’accordo con le chiusure domenicali delle centri commerciali. Dibattito importante e appassionante su cui mi piacerebbe ad esempio confrontarmi. Però mi domando, è forse questo il problema prioritario del Piceno? Nulla di nulla sul sisma eppure ci sono tante questioni da portare avanti: dalla riconferma delle risorse, a nuovi stanziamenti di fondi, alla conferma dei tecnici impiegati nei Comuni dell’area del cratere che, secondo Di Maio, non dovrebbero avere la proroga nei prossimi anni pensando forse che i problemi del sisma si risolvano con un tweet. Se penso agli operai della Whirlpool che aspettano ormai da mesi la convocazione del tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico, mi sarei aspettato quanto meno un’iniziativa da parte dei Parlamentari locali perché ciò si accelerasse. Personalmente sono a disposizione per unire le forze ed aggredire i problemi del Piceno, le cui priorità non sono di certo l’apertura domenicale dei negozi. Ho letto, con una certa soddisfazione, che per le Comunali di Ascoli il Movimento Cinque Stelle presenterà una propria lista e un proprio candidato facendo cadere i sospetti che abbiamo avuto in questi anni di essere la stampella della Giunta Castelli, visto che sugli atti più importanti come il bilancio, non hanno mai fatto un’opposizione così come avrebbero potuto e dovuto».
Alla Festa de L’Unità nel confronto con i tre ex sindaci di Ascoli si è discusso del futuro della Capoluogo con alcune proposte politiche per le prossime elezioni. Qual è la sua posizione?
«Ho assistito con grande interesse a quel confronto che, nonostante la pioggia, è stato animato e partecipato. Come ovvio che sia ci sono state valutazioni diverse, ma tutti hanno registrato il forte decadimento della Città determinato dal mal governo del Sindaco Castelli e della sua Giunta. Un decadimento persino morale, come ha ricordato l’ex sindaco Roberto Allevi. Alle proposte fatte di unire le forze, credo che il Pd, non possa che accettare la sfida del confronto in maniera positiva. Dico subito che la diversità tra sinistra e destra è sempre esistita e sempre esiterà perché sono diversi i valori riferimento. Il decadimento dei valori fondamentali della convivenza civile come spesso si è registrato nella Città di Ascoli Piceno a guida Castelli, deve indurre ogni persona, ogni associazione, ogni partito politico a mettersi a disposizione per una vera e propria ricostruzione civica e morale che è la precondizione perché gli schieramenti tornino a confrontarsi su sponde opposte».
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