di Bruno Ferretti
Dopo due mesi di tentennamenti, dubbi, minacce di denunce (non sono finite, anzi probabilmente aumenteranno) è stato deciso che quello in corso resterà un campionato di Serie B a 19, e non a 22 squadre come invece ormai sembrava deciso. Poco fa l’atteso verdetto del collegio di garanzia del Coni (cinque giudici presieduti da Franco Frattini, ex ministro degli Esteri) dopo oltre otto ore di camera di consiglio. Dei cinque membri del collegio, tre hanno votato a favore della B a 19 e due per quella a 22: una decisione molto combattuta e sofferta. Non risalgono quindi in Serie B Novara, Catania e Siena, cioè le prime tre della graduatoria stilata dal Coni tenendo conto di una serie di criteri. Erano le società che avrebbero dovuto prendere il posto di Bari, Cesena e Avellino, le tre fallite.
Dopo le prime due giornate disputate con 19 squadre, la B continua quindi con il calendario già stilato. Non cambia nulla: 3 promozioni, 4 retrocessioni, playoff, playout e turni di riposo (l’Ascoli lo osserverà alla quarta giornata, cioè dopo la gara casalinga di sabato prossimo con il Lecce, e prima della trasferta di Salerno).
Il presidente della Lega di B, Mauro Balata, aveva portato il campionato a 19 squadre (decisione convalidata da Roberto Fabbricini, commissario straordinario della Federcalcio) ascoltando le richieste delle società cadette. Pietro Lo Monaco, amministratore del Catania, ha addirittura denunciato lo stesso Fabbricini per abuso in atti di ufficio e, pertanto, non è da escludere che si passerà dalle aule della giustizia sportiva a quelle penali. Alla giustizia ordinaria potrebbero a questo punto ricorrere anche altri club oltre a quello siciliano. In questo turbillon generale, paragonabile a una vera e propria farsa, guarda caso l’elezione del presidente della Federcalcio, in programma a dicembre, sarà anticipata al 22 ottobre.
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