Il Comune annuncia una variante di 15.000 euro per finanziare le attività dei disabili in piscina e scoppia la bagarre. Ad annunciare il provvedimento è stato il vicesindaco Donatella Ferretti con un post su Facebook: «Approvata ieri in consiglio comunale una variante di 15.000 euro per finanziare l’attività in piscina dei ragazzi con disabilità. L’emendamento è stato portato in consiglio dall’assessorato ai servizi sociali e dall’assessore allo sport, Massimiliano Brugni, e consentirà il rimborso alle famiglie di bambini e ragazzi disabili che vorranno intraprendere questa importante attività sportiva. L’attività potrà essere svolta presso la piscina comunale che è dotata di sollevatore e altri presidi utili. A breve verrà pubblicato un bando per usufruire del contributo. Un ringraziamento va al sindaco Guido Castelli e a tutto il consiglio comunale per la sensibilità dimostrata».
A rispondere al post sono stati alcuni utenti, tra cui Marco Giorgi, genitore di una ragazza diversamente abile, Benedetta, che dopo avere usufruito della struttura di via Spalvieri aveva sollevato qualche perplessità. Perplessità che dopo il post è divenuta rabbia: «Io non ce l’ho né col sindaco né con gli assessori, non sto combattendo nessuna guerra né mi faccio strumentalizzare: dico solo che dopo l’inaugurazione dell’impianto avvenuta a giugno, dove si erano sbandierate le tante caratteristiche a favore dei disabili, sono riuscito a portarci mia figlia solo ad ottobre, e dopo numerose ed insistenti chiamate. -spiega- L’esperienza non è stata positiva: l’acqua era fredda (28 gradi è troppo poco per un disabile), non c’erano i riscaldamenti accesi ed i sollevatori non funzionavano. Benedetta non si è potuta neanche fare la doccia appena uscita dalla vasca. Risultato, mia figlia si è pure ammalata». «Su questi aspetti sono stato smentito dal gestore, ma non sono l’unico genitore ad avere avuto problemi di questi tipo. Per questo ho scelto un’altra strada e, grazie, agli amici, è partita una raccolta fondi per portare Benedetta in un altro impianto (Tonic, ndr) ed acquistare un sollevatore che potrà essere utile anche a tanti altri ragazzi. -continua Giorgi- Ciò che mi domando è: perché di questa variante si è saputo solo oggi, giorno in cui tra l’altro c’è una cena benefica per la raccolta fondi? Perché non ci è stato detto nulla prima? L’impressione, viste anche le tempistiche, è che si voglia tentare di arginare la migrazione dei ragazzi disabili verso altre strutture». L’annotazione di Giorgi non ha avuto risposta, ma non è stata l’unica visto che qualcun altro ha domandato come mai sia occorsa una variante per un servizio che avrebbe potuto e dovuto essere compreso nel bando di gara e di come, in passato, con la precedente gestione questi finanziamenti non si erano mai resi necessari.
«Ci sono tante persone, che fino ad oggi se ne sono fregate di noi, che mi tempestano di messaggi dicendomi che io mi faccio strumentalizzare e dico le bugie» ha concluso amaramente Marco Giorgi. La polemica non è destinata sicuramente a finire qui. Staremo a vedere.
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