di Emanuela Voltattorni
Antimo Di Francesco, Silvano Evengelisti, Daniela Bigossi, Tonino Capriotti, Margherita Sorge, Roberto Giobbi, Edward Alfonsi e il consigliere regionale Fabio Urbinati si scagliano contro l’amministrazione di San Benedetto e il sindaco Pasqualino Piunti definito “il vice di Guido Castelli”. Una polemica che riguarda il project financing, la Sanità e la condotta, a loro dire, poco trasparente della maggioranza.
Di Francesco ripercorrendo tutte le tappe del “Caso Piscina” attacca duramente l’amministrazione Piunti – in perfetta linea con il Comitato No Project – rimarcando il fallimento della maxi commissione, tenutasi giovedì 29 novembre in cui lo ricordiamo, si sono riunite le commissioni all’Urbanistica, al Bilancio e ai Lavori Pubblici. «Chi pagherebbe i 181 mila euro di passività dichiarati dal dirigente Rosati? – ribadisce il consigliere di minoranza – La somma graverebbe su tutta la comunità, che non è stata mai interpellata, a partire dai residenti del quartiere dov’è posizionata la piscina. Inoltre anche il dirigente all’Urbanistica Polidori ha espresso parere negativo».
Per il gruppo consiliare di minoranza e i segretari dei circoli del Pd ciò rappresenta un autogol che dimostra la totale incapacità governativa, soprattutto, aggiungono, per la sicurezza di un successo palesata giorni prima da Piunti e il suo vice Andrea Assenti.
«Si devono fermare – suggeriscono in coro – il progetto è finito su un binario morto. Così come stanno le cose, il Comune pagherà una somma rilevante per privatizzare una struttura pubblica e non è accettabile. Occorre riaprite il confronto con la città, le società che lavorano nella piscina e con le altre forze polite che rappresentano la città in grande percentuale. Una proposta potrebbe essere, ad esempio, accendere un mutuo per riqualificare la struttura».
Tonino Capriotti precisa inoltre che per quanto riguarda l’eventuale riassorbimento del personale non in età pensionabile, tuttora impiegato della piscina, sarebbe una procedura complessa. Altra polemica riguarda il Capodanno con Giuliano Palma, e di una contrattazione che, sempre per Capriotti, sarebbe stata portata avanti in un’ottica privatistica e non secondo le regole di un’Amministrazione pubblica che deve paragonare i preventivi. «Poi – prosegue il consigliere – mi sembra strumentale la provocazione sul costo delle commissioni da parte della maggioranza. Basterebbe azzerare il gettone di presenza!».
Altro cardine dell’incontro è stata la sanità, dove è intervenuto il consigliere regionale sambenedettese, Fabio Urbinati: «Mercoledì scorso abbiamo attivato ben 38 posti letto, 20 geriatria e 18 lunga degenza. La Regione sta mantenendo le promesse e interverrà anche sulla mobilità attiva. Il territorio recrimina il lavoro che fa con i pazienti che giungono da fuori regione. Il prossimo passo sarà che i soldi ritornino ai cittadini». Poi il consigliere ha attaccato Piunti, reo, a suo dire, di non aver ancora convocato l’assemblea dei sindaci sulla Sanità. «Quando si parla di sanità – affonda Urbinati – Piunti è inesistente. Parla solo Castelli. Stiamo lavorando per l’ospedale unico e se non ci fosse stato il Pd in Regione con esponenti di San Benedetto, saremmo stati già asfaltati». L’esponente regionale, in ultimo, lancia un appello ai 5 Stelle della Città affinché intervengano sulle questioni Sanità e Piscina, “rimuovendo tutte le incompatibilità”. «Castelli– commenta Daniela Bigossi – tempo fa ha dichiarato che Ascoli e San Benedetto sono le cenerentole della Marche. Ciò è vero, perché i 2 sindaci si nascondono rispetto alle decisioni da prendere». L’intervento della Sorge è stato mirato, invece, al comparto cultura dell’amministrazione Piunti, che avrebbe spiazzato via tutte le associazioni che hanno fatto la storia culturale di San Benedetto negli ultimi 40 anni. “Il Festival Ferré è stato annullato, I Luoghi della Scrittura trasferiti a Monteprandone e il Concordia dato in gestione al Cinema Margherita». La Sorge ha dimenticato però di dire, che l’associazione Buster Keaton aveva già sospeso la propria attività nel 2015, quando era ancora in auge l’Amministrazione Gaspari e lei era assessore alla Cultura. In ultimo il Edward Alfonsi ha garantito la totale coesione del Pd e del bisogno di un dialogo con la città.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati