di Renato Pierantozzi
Anche una passeggiata ferragostana può costare cara. Non solo in termini di fatica, ma anche per il portafoglio. E’ quello che è accaduto ad una coppia ascolana che si è vista recapitare, a distanza di qualche mese dal fatto, un bel verbale redatto da due solerti carabinieri della stazione “parco” di Caramanico Terme (Pescara). Che cosa avranno fatto di male sotto il solleone ferragostano? Avranno per caso raccolto fiori o radici proibite come le gustose genziane?
Avranno importunato la fauna che amabilmente vive all’ombra dell’abruzzese Majella? Niente di tutto questo. La loro unica “colpa” è stata solo quella di passeggiare in un sentiero ricadente nella “Zona A” della carta di Zonazione del territorio elaborato a parco nazionale ella Majella “al di fuori ai percorsi segnati” con l’immancabile citazione del “Piano del Parco”…predisposto dall’Ente Parco ai sensi del comma 3 e seguenti dell’articolo 12 della legge 394/91 e successivo Dpr del 5 giugno 1995 istitutivo del perimetro.
Tradotto dall’italico burocratese i due giovani hanno avuto la sventura di camminare nella zona di “riserva integrale”. Per il controllo i due carabinieri hanno utilizzato le coordinate gps elevando una sanzione complessiva di 100 euro. Dulcis in fundo la sorpresa finale nel verbale che testualmente recita: “Altresì si da atto che non risulta installata dall’Ente P.N.M. nessuna segnaletica finalizzata ad informare l’utenza al termine dei sentieri autorizzati all’attività turistica o escursionista in Zona A del territorio protetto”. Quindi se per il Parco i cartelli sono un optional, le multe dei Carabinieri invece sono purtroppo reali. Ma si sa, la legge non ammette ignoranza. E quindi, in caso di gita escursionista alla Majella, non resta che dotarsi di carte topografiche alla mano o di gps in grado di verificare costantemente la posizione per evitare nelle sanzioni.
Tuttavia la coppia di ascolani ha deciso contestare la sanzione che ha rovinato, almeno economicamente, la giornata del ferragosto. Sotto accusa, in particolare, c’è proprio la mancanza di informazione messa nera su bianco anche nel verbale redatto dai due carabinieri. Inoltre la coppia ribatte che la camminata si stava svolgendo in un “percorso segnalato dall’insegna in legno del parco secondo le indicazioni fornite dal Parco” senza nessun avvertimento circa la presenza della zona di riserva integrale interdetta al transito.
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