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Rifiuti abbandonati in centro,
festival dei topi in Largo Parisani

ASCOLI - Il degrado che avanza. Emblematica la situazione, nel cuore della città, all'angolo tra Largo Parisani, rua dei Parisani e il passetto che conduce in via Niccolò IV. Le telecamere ci sono, ma i dubbi sono se funzionano e se qualcuno visiona i filmati
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L’angolo di Largo Parisani diventato ormai una discarica abusiva

di Maria Nerina Galiè

Ascoli è una città bellissima. E’ innegabile. E merita un plauso chi si prodiga a valorizzare il centro storico con iniziative che attraggono gente nei giorni festivi. Ma basta spostarsi di poche centinaia di metri ed emergono incuria, maleducazione e degrado che danno un’immagine poco edificante degli ascolani e di chi li governa. A Largo Parisani, all’angolo con il passetto che conduce in via Niccolò IV e rua dei Parisani (la minuscola stradina diventata famosa per essere stata scelta dal regista Pietro Germi quando nel 1972 girò ad Ascoli il film “Alfredo Alfredo” con un giovanissimo Dustin Hoffman), stanziano da mesi ormai ratti, anche di notevoli dimensioni, che hanno trovato il “giardino dell’eden” tra i mucchi di rifiuti che perennemente addobbano il frequentato passaggio tra il parcheggio a pagamento e le vie e le rue che conducono a Piazza del Popolo. Quanto accade è quotidianamente sotto gli occhi di passanti e residenti, alcuni dei quali cominciano a trovarsi faccia a faccia con gli sgraditi ospiti anche all’interno dell’androne del proprio palazzo. E dovrebbero averlo immortalato anche le telecamere poste proprio sopra l’archetto. Due domande sorgono spontanee: queste telecamere funzionano? E, se funzionano, poi qualcuno visiona i filmati?

Ora è chiaro che la colpa non è tutta dei topi che si sono limitati ad approfittare di una situazione ideale: la presenza di un tombino dove rifugiarsi prontamente in caso di pericolo umano e una quantità incredibile di cibo e cartoni da rosicchiare per fare la tana. Il tombino era stato coperto con delle foratelle. Forse per iniziativa privata di qualche disperato abitante del posto. Dopo poche ore però, ne sono rimaste briciole, tenacemente riallineate sopra le aperture del tombino. Apprezzabile la buona volontà, ma i topi lì ci passano benissimo.  E’ troppo forte l’attrattiva dell’immondizia. Di tutti i tipi. Ed in questo caso la responsabilità non si può attribuire ai fastidiosi animaletti. Al centro di Ascoli ormai da anni è attiva la raccolta differenziata che prevede il ritiro in giorni prestabiliti per ciascuna tipologia di rifiuto. Di domenica e nei festivi gli operatori ecologici non passano. Perché allora ostinarsi a buttare sacchi pieni di scarti di cucina insieme a barattolame sporco, bottiglie vuote e cartacce il sabato sera o magari il 14 agosto?

Ed ancora. Le telecamere, in quella posizione strategica anche per proteggere la preziosa centralina della fibra ottica, non dovrebbero riprendere anche chi depone i rifiuti quando non dovrebbe? Domenica 30 settembre era come la domenica precedente e così pure il giorno di ferragosto. Una montagna di immondizia che a tratti si muove come per magia, salvo vedere un’inequivocabile coda o un musetto spaventato, ma nemmeno troppo. Ha più paura lo sfortunato passante, locale o turista che sia. Fatto che non rappresenta un bel biglietto da visita per una città che merita tutt’altro.

 


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