Colpo di scena nel processo di Appello attesa per la morte dell’ascolano Giovanni Albertini avvenuta il 17 febbraio 2016 a seguito di un pestaggio in piazza del Popolo. Il tabaccaio ascolano Giorgio Giobbi è stato condannato a 11 anni e 8 mesi dopo che in primo grado gli era stata inflitta una pena di 2 anni soltanto per lesioni. La sentenza è stata emessa dopo un’ora di camera di consiglio. Confermata la pena di 12 anni per il pugliese Damiano Chirico. Soddisfatta la parte civile rappresentata dalla famiglia Albertini difesa dall’avvocato ascolano Mauro Gionni. In precedenza erano emersi alcuni particolari della perizia-bis chiesta dai giudici anconetani che hanno incaricato l professor Cristian D’Ovidio dell’Università di Chieti già consulente nel caso della tragedia dell’Hotel Rigopiano. In particolare era stato chiesto a D’Ovidio, su richiesta degli avvocati difensori dei due condannati in primo grado, di chiarire se la successiva caduta in casa di Albertini (in bagno) sia stata una causa determinante del decesso. Il perito, invece, che ha sostituito il medico che svolse la prima consulenza, ha escluso che la successiva caduta accidentale in casa “possa rientrare nello sviluppo causale che ha condotto al decesso Albertini”. In primo grado, come detto, erano stati condannati il pugliese Damiano Chirico, a 12 anni in quanto ritenuto maggiormente responsabile dei colpi che provocarono le lesioni mortali e il tabaccaio ascolano Giorgio Giobbi a 2 anni per lesioni.
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