di Maria Nerina Galiè
Daniela Tisi è la presidente della Commissione Reti museali e Sistemi territoriali (Rst), interna al Ministero per i beni e le attività culturali e istituita nei giorni scorsi dal ministro Alberto Bonisoli. Un ruolo sempre più di prim’ordine per la ex direttrice della Rete museale dei Sibillini, che da Montefortino è partita per Roma come consigliera dello stesso Bonisoli che poco dopo l’ha inserita nella squadra preposta alla realizzazione del Sistema museale nazionale (link articolo del 24 settembre), presieduta da Antonio Lampis (direttore generale dei Musei del Mibac).
Adesso la dottoressa Tisi è a capo del team che mira a rivoluzionare la gestione del patrimonio culturale, artistico, architettonico e paesaggistico dei territori italiani, soprattutto quelli meno noti, attraverso una “progettazione partecipata”, caratterizzata dal coinvolgimento a livello locale di soggetti pubblici e privati che operano nel settore. “In Italia ci sono tanti grandi attrattori – ha dichiarato Bonisoli nel presentare il nuovo gruppo di esperti – non abbiamo bisogno di raccontare al mondo di Venezia, degli Uffizi o di Pompei. Ma abbiamo anche migliaia di piccoli musei, siti archeologici e chiese di interesse storico che meritano di essere conosciuti e valorizzati fino a renderli motore per lo sviluppo del loro territorio. Un primo strumento pensato intanto per facilitare ed incentivare gli accessi nei musei è rappresentato dalle card museali”.
Il progetto è ambizioso ed il percorso lungo. «I primi 12 mesi – ha spiegato la presidente – saranno dedicati allo studio delle realtà locali ed all’ascolto di esigenze e proposte. Faremo apposite audizioni, ma non a Roma. Andremo nei territori per intavolare importanti momenti di confronto con le istituzioni ma anche con enti e associazioni private, fondazioni ed anche singoli cittadini che autonomamente vorranno dare il loro contributo. Sulla base dei dati raccolti – ha continuato la Tisi – verrà stilato un documento che sottoporremo all’attenzione del ministro e che traccerà le linee guida per misure ed interventi mirati, anche da parte degli altri dicasteri. Inoltre saranno selezionati progetti pilota da attuare e prendere a modello.
L’obiettivo – ha detto ancora – è far emergere bellezze e peculiarità che caratterizzano le realtà locali, soprattutto quelle più piccole e sconosciute. Parliamo di musei ma anche di beni architettonici, con quanto in essi contenuto, e paesaggistici. La fase successiva sarà affiancare istituzioni e privati in un percorso che porti ad una gestione virtuosa di tutto questo e volta al miglioramento della qualità della vita di tutta la popolazione. Sarà il nuovo modo di fare politica culturale, non più calata dall’alto ma partendo dalla base. Una grandissima opportunità per i contesti più periferici che potranno diventare poli di attrazione e di interesse internazionale, nonché generatori di nuove forme occupazionali».
Oltre alla presidente Tisi fanno parte della commissione Rst Antonio Lampis, Ilaria Cavo (assessore alla cultura della Regione Liguria), Manuel Roberto Guido (dirigente Mibac), Francesca Paola Leon (assessore alla cultura di Torino), Tiziana Maffei (presidente di Icom Italia) e Virginia Villa (esperta).
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