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Pagelle d’oro Carifermo,
Piceno sugli scudi
La bella storia di Sebastian

LA CERIMONIA è andata in scena sul palco del Teatro dell'Aquila di Fermo. L'edizione numero 56 ha visto il capoluogo svettare con 15 studenti premiati su 113, un record. L'esempio del ragazzo che stava per mollare gli studi ed ora è tra i migliori della provincia
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Sono ascolani gli studenti più diligenti. Almeno nelle città dove sono operativi gli sportelli della Carifermo. Lo certificano l’istituto di credito, appunto, e l’omonima fondazione con la tradizionale consegna (edizione numero 56) delle “pagelle d’oro” agli allievi delle scuole superiori di quattro province che maggiormente si sono distinti per rendimento scolastico nell’anno scolastico 2017/2018. Più precisamente, come recita la formula del riconoscimento, “per impegno, capacità e profitto”.

Sebastian Luzi: un esempio con la sua pagello d’oro

Ascoli e il Piceno si sono fatti, come detto, molto onore. Ben 15 gli studenti distintisi in diversi istituti, seguiti da San Benedetto (9) Comunanza, Ripatransone, Cupramarittima, Grottammare, Montalto (2) e Montefiore Aso (1). Trentacinque premiati in totale. Macerata si è fermata a 14, Fermo a 10, staccati tutti gli altri centri. La cerimonia di consegna dei diplomi di benemerenza nella splendida location del Teatro dell’Aquila di Fermo alla presenza di un piccolo esercito di rispettivi ed emozionati familiari al seguito. Una bella soddisfazione per tutti quanti. Che va ben oltre il premio in denaro elargito dalla Carifermo agli studenti modello. A inorgoglire tutti è soprattutto la dimostrazione di riconoscimento dei meriti. Almeno per oggi. Quella tanto sbandierata e auspicata meritocrazia di cui poi si trovano purtroppo poche altre dimostrazioni pratiche nella vita di ogni giorno e in ogni ambito. Ma godiamoci tutti insieme, genitori e figli, questa bella giornata. E, come detto, onore al merito.
Simbolica ed esemplare in questo senso l’affermazione di uno dei 113 studenti premiati. Si chiama Sebastian Luzi, e frequenta il quarto anno all’Istituto Tecnico Commerciale “Ceci” di Ascoli Piceno. Un ragazzo serio e volenteroso, rispettoso e generoso come quelli di una volta. Ma, fin dalle elementari, sprovvisto della vocazione minima richiesta per gli studi. E con un inizio di percorso alle superiori non precisamente incoraggiante. Anzi. Sceglie infatti l’istituto tecnico agrario ma viene rimandato a settembre con quattro materie sul groppone. Non lo bocciano solo perché ha una condotta esemplare, ma la sua pagella somiglia a un cimitero. Rinuncia a presentarsi all’esame di riparazione, dopo l’estate, per la delusione e lo sconforto del risultato conseguito nonostante l’impegno profuso. E’ deciso a mollare gli studi per mettersi a lavorare nell’azienda di famiglia. La voglia di faticare non gli è mai mancata, e il lavoro, anche il più duro, gli fa molto meno paura di un altro lustro almeno da passare chino sui libri di scuola. Ma non può fare, anche per legge, una cosa che nessuno, d’altronde, in famiglia, gli permetterebbe mai. A malincuore cambia scuola e indirizzo di studi.

Caparbio, ci riprova. Testa bassa e pedalare. Stavolta la musica cambia. Anche senza vocazione, capisce che può farcela a combinare qualcosa di buono. Non è soltanto il bravo ragazzo di sempre, ora con il suo impegno consegue anche un ottimo rendimento. Come nelle belle fiabe il brutto anatroccolo diventa cigno. Come tanti geni famosi che, scarsi da studenti, sono poi arrivati ai Premi Nobel, sul palcoscenico del Teatro dell’Aquila per Sebastian arriva la rivincita. Il riscatto, inatteso, ma meritato. Mai mollare nella vita.


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