di Bruno Ferretti
Salvo sorpresa, sarà Serse Cosmi l’allenatore al quale l’Ascoli affiderà le sue speranze di salvezza. Pare proprio così. Il colloquio di ieri con la dirigenza bianconera è stato lungo e complesso, con tanti punti da chiarire, ma alla fine ha prodotto un’intesa. Con tutta probabilità la panchina sarà sua e, in questo caso, Fiorin verrà esonerato. Cosmi ha chiesto precise garanzie tecniche, ovvero rinforzi da prendere subito, prima ancora del mercato, fra gli svincolati (forse ne ha individuato qualcuno che può far comodo al Picchio).
I tifosi bianconeri sono molto preoccupati per le sorti della squadra, staccata sul fondo della classifica e seriamente candidata alla retrocessione, ancor prima della fine del girone di andata. Mancano 4 partite al giro di boa, 25 in totale. Con 75 punti ancora in palio ci sarebbe anche tempo per puntare alla promozione, ovviamente sul piano teorico. La realtà è ben diversa. L’Ascoli, per sperare di salvarsi, dovrà girare almeno a 21 o 22 punti, ovvero conquistarne 7 o 8 prima della fine dell’andata. Impresa difficile ma non impossibile. Difficile perchè per vincere servono i gol e, senza Favilli e Rosseti, il potenziale offensivo del Picchio è ridotto ai minimi termini. Ci sono rimasti Santini, partito come terza punta, e Perez che ha venti minuti di autonomia essendo stato emarginato dalla dirigenza (uno dei tanti errori commessi).
I rinforzi sono necessari per tentare l’impresa visto che – a questo punto – per restare in serie B ci vuole proprio un’impresa. Il distacco dell’Ascoli è ancora colmabile (6 punti dalla zona salvezza), ma le ultime cifre sono davvero scoraggianti: un solo punto nelle ultime sei partite, peggior attacco del campionato con 15 gol realizzati. La sconfitta di Perugia, giunta in pieno recupero, ha reso ancora più preoccupante la situazione. Era il 92’ quando l’Ascoli ha sviluppato un’azione offensiva ma, persa la palla, si è fatto cogliere impreparato dalla ripartenza degli umbri. E Falco si è ritrovato solo perchè da quella parte non c’era nessuno a difendere.
Ma torniamo al tema allenatore. Se con Cosmi verrà messo nero su bianco, potrebbe esordire già sabato al “Del Duca” contro l’Entella dell’ex Aglietti in una partita che per l’Ascoli vale doppio perché quella ligure è una delle tre squadre a quota 20 (Spezia e Avellino le altre due) sulle quali in questa fase de campionato sta facendo la sua cosa. Il tecnico perugino vuole portare con sé il suo staff composto da Valeriano Recchi (vice), Franco Paleari (allenatore dei portieri) e Manuel De Maria (preparatore atletico). In questo caso con Fiorin lasceranno l’Ascoli anche il collaboratore tecnico Pollino, il preparatore atletico Arpili e quello dei portieri Petrelli.
Bellini, alcuni giorni fa, dal Canada ha rilasciato dichiarazioni assai poco rassicuranti sul futuro dell’Ascoli. Un disimpegno totale. Il patron ha detto di essere stanco di tirar fuori ogni anno milioni per la squadra, ha detto che non ci saranno rinforzi, che si andrà avanti con Fiorin in panchina e, soprattutto, ha manifestato la volontà di vendere l’Ascoli Picchio. Probabilmente Bellini ha cambiato idea se ha deciso di assumere un nuovo allenatore e se si prepara a rinforzare la squadra – come è necessario – dopo il mercato estivo dal quale l’Ascoli è uscito indebolito. In altre parole, corre ai ripari, sperando che non sia troppo tardi. Bellini appena giunto in città ha incontrato i suo dirigenti (l’ad Cardinaletti e il ds Giaretta) e non i soci Faraotti, Tosti e Ciccoianni che facevano parte del Cda azzerato, ma pur sempre azionisti della società.
Serse Cosmi, 59 anni, perugino, vanta una lunga carriera in tutte le categorie. La sua ultima squadra è stata il Trapani con il quale due anni fa sfiorò la promozione in serie A perdendo la finale playoff con il Pescara. Nella passata stagione, invece, le cose in Sicilia non andarono affatto bene per Cosmi che venne esonerato. Al suo posto arrivò Calori ma, nonostante una bella rimonta, non riuscì a evitare la retrocessione in Lega Pro. A parte il contratto (fino a giugno con rinnovo automatico per due anni in caso di salvezza), per accettare di allenare l’Ascoli fanalino di coda, Cosmi avrebbe chiesto due rinforzi subito (indicati fra gli svincolati), poi altri tre o quattro al mercato di gennaio. Altri allenatori avvicinati alla panchina dell’Ascoli erano stati Drago (ex Crotone e Cesena), Di Carlo (ex Spezia) e Mandorlini (ex Verona e Genoa), ma anche l’esperto Massimo Silva, ascolano di adozione e specialista in rimonte. Quando Silva prese l’Ascoli la salvezza era lontana 14 punti. Sembrava impossibile raggiungerla e invece ci riuscì.
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