Rifiuti, Castelli si appella a Fabiani:
«Riapriamo il sito di Relluce»

ASCOLI - Il primo cittadino ascolano: «Solo così possiamo scongiurare la mazzata sulla Tari nel corso del 2019. Quel che è stato è stato, ma ora si impone un’assunzione di responsabilità di tutti per far sì che la nostra provincia non si renda ulteriormente complice del più drammatico rincaro che la storia fiscale del nostro territorio ricordi sul piano dei rifiuti a causa dell’emergenza che subiamo incolpevolmente dal 2014. Voltiamo pagina»
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Il sindaco Guido Castelli torna alla carica per riaprire la discarica di Relluce chiusa ormai dal 2014 e riaperta in deroga con l’ordinanza dell’allora presidente della Provincia, Piero Celani, per consentire l’abbancamento di circa 16.000 tonnellate di rifiuti. Ora Castelli, dopo che durante la campagna elettorale Ascoli Servizi aveva ritirato il progetto sulla sesta vasca sempre a Relluce, si appella al nuovo numero uno di Palazzo San Filippo. «Il Presidente della Provincia Fabiani ha ereditato -esordisce Castelli- sul piano dello smaltimento dei rifiuti, un’eredità devastante da Paolo D’Erasmo. Un’eredità che ha portato le tariffe alle stelle e che resta avvolta nell’incertezza per quanto riguarda il futuro.

Guido Castelli (foto Andrea Vagnoni)

Il nostro ambito territoriale è in emergenza da più di quattro anni e nessuno sa dove porteremo i rifiuti nel 2019, visto che potremo approfittare della disponibilità delle discariche fermane solo fino al 31 dicembre del 2018. Sono convinto che Fabiani, sulla questione dei rifiuti, sia capace di un approccio al tema rifiuti più efficace e risolutivo di quello dimostrato da D’Erasmo. Soprattutto un approccio che abbia a cuore le famiglie e le persone che compongono le nostre comunità. I cittadini del Piceno infatti rischiano di subire un mazzata senza precedenti sulla Tari del 2019. Proprio per questo si impone, da subito, la convocazione di un’assemblea ATA che possa, finalmente in un clima disteso ed unitario, prendere le decisioni più sagge per la salvaguardia dell’ambiente e delle tasche dei contribuenti». Castelli prosegue: «Per i primi tre mesi del 2019 la soluzione è abbastanza semplice e, oserei dire, scontata -propone il sindaco ascolano-. Il recupero volumetrico di circa 9.000 sulla quinta vasca di Relluce, già autorizzato dall’Arpam, ci consentirà di respirare fino a marzo. Soprattutto perché Ascoli Servizi ha proposto alla Provincia un prezzo di assoluto vantaggio: 50 euro a tonnellata contro i 120 euro a tonnellata del Fermano. Sarebbe stato possibile, a dire il vero, valorizzare il recupero volumetrico della 5 vasca di Relluce anche dal corrente mese di novembre. L’ATA avrebbe risparmiato qualcosa come 600.000 euro ma essendoci una convenzione aperta con la provincia di Fermo Sergio Fabiani, legittimamente, ha ritenuto di spendere qualcosa in più pur di rispettare l’accordo con i cugini fermani. Quel che è stato è stato -conclude- ma ora si impone un’assunzione di responsabilità di tutti per far sì che la nostra provincia non si renda ulteriormente complice del più drammatico rincaro che la storia fiscale del nostro territorio ricordi sul piano dei rifiuti a causa dell’emergenza che subiamo incolpevolmente dal 2014. Voltiamo pagina, caro Fabiani».

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