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Ascoli, la sosta giunge propizia:
Vivarini lavorerà sulla condizione fisica
e (di qualcuno) anche psicologica

SERIE B - Dopo due giorni di relax, la squadra riprenderà al "Picchio Village". In vista della sfida di Pescara, molto sentita dai tifosi, il tecnico (oggi a Coverciano) ha tempo per definire meglio le situazioni più complicate. Infermeria da svuotare, ma all'Adriatico mancheranno Troiano infortunato e Brosco squalificato
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La spettacolare coreografia con cui la curva sud ha accolto sabato scorso l’ingresso delle squadre in campo (Foto Edo)

di Bruno Ferretti

L’impegno messo dagli organizzatori della festa per il 120° dell’Ascoli Calcio, i sacrifici della società e soprattutto l’entusiasmo straripante dei quasi 9.000 spettatori presenti al “Del Duca”, avrebbero meritato una ben diversa soddisfazione. E invece lo sgambetto del Padova ha mandato (quasi) tutto all’aria. Resta l’emozione di aver rivisto uscire dal sottopassaggio ed entrare in campo tanti ex che hanno scritto pagine importanti della storia bianconera.

Prima della partita il presidente Giuliano Tosti ha donato a Carlo Mazzone la sciarpa del 120° e il decano degli allenatori ha ricambiato con la maglia, dedicata all’Ascoli, che celebra le sue 795 panchine in Serie A

Da Carlo Mazzone ad Adelio Moro, Fabrizio Lorieri, Bruno Giordano, Francesco Scorsa. Applausi scroscianti per tutti quelli seduti in tribuna, fra i quali anche veterani di tempi ormai lontani, ma mai dimenticati, come Orlando Nardi, Giuliano Torelli, Silvio Camaioni, Domenico Oddi e tanti altri. Molti sono mancati perché non è stato possibile rintracciarli, altri perchè erano altrove per motivi di lavoro. Moro, Giordano, Lorieri e Scorsa sono entrati in campo, uno alla volta, con la maglia bianconera ed è stato un tripudio. Poi il gran finale con Carlo Mazzone (standing ovation per lui) che ha fatto il giro del campo scortato dal presidente Giuliano Tosti e dal patron Massimo Pulcinelli.

La partita, per l’Ascoli, è cominciata bene (in vantaggio quasi subito con il primo gol italiano di Ngombo) ma è finita male perché i veneti hanno ribaltato le sorti segnando tre reti. E per l’Ascoli è stata la prima sconfitta casalinga. In classifica i punti sono 15 punti frutto di 4 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. Resta a metà insieme alla Cremonese. Si trova dentro un ascensore che può salire o scendere. La sconfitta col Padova è stato un brutto colpo, ma non va dimenticato che nei turni precedenti la squadra di Vivarini aveva fatto fuori due big come Verona e Benevento. Quindi nessun dramma, ma la consapevolezza di avere tutte le carte in regola per riprendersi alla svelta. I tifosi hanno applaudito la squadra nonostante il flop dimostrando di aver acquisito la giusta maturità. In altri tempi non sarebbe andata così. Piangersi addosso in questo momento non aiuta. Dopo la sosta l’Ascoli affronterà all’Adriatico il Pescara dell’ex Pillon. Intanto, la sosta servirà per riflettere sugli errori commessi e migliorare per qualcuno la condizione atletica e per qualche altro – Perucchini e gli attaccanti dalle polveri bagnate Beretta, Rosseti e Ganz – quella psicologica.

Ascoli-Padova: Ngombo controlla la palla e Troiano controlla… Ngombo (Foto Edo)

LA SQUADRA – Dopo due giorni di riposo Vivarini, che ha tenuto conto della sosta della B nel prossimo weekend, ha dato appuntamento ai suoi al “Picchio Village” per le ore 15 di domani martedì. Da valutare le condizioni di Baldini, Carpani e Rosseti. Da vedere a che punto tocca la tallonite di Ingrosso. Da sapere notizie di Valeau e Coly che si stanno curando rispettivamente a Roma e Bologna. E, soprattutto, da valutare l’infortunio di Troiano che contro il Padova è stato costretto a gettare la spugna durante l’intervallo. Alla ripresa del campionato, a Pescara, quasi sicuramente non ci sarà. E all’Adriatico, dove sarebbe stato un ex, mancherà anche Brosco che era in diffida e verrà squalificato dopo il giallo rimediato sabato. Chi nel prossimo weekend non riposerà è Frattesi, impegnato con la Nazionale Under 20.

COVERCIANO – Oggi Vivarini è a Coverciano per il corso di aggiornamento obbligatorio per tutti i tecnici di A, B e C. Nell’occasione si svolge la 27esima edizione della “Panchina d’Oro”. Gli allenatori premiano i loro colleghi di Serie A, B e C, calcio femminile e calcio a cinque relativamente alla stagione passata. Presenti tra gli altri il nuovo presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, quello del Settore tecnico Gianni Rivera e il CT azzurro Roberto Mancini.


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