Casette rovinate, vergogna italiana
Borrelli “braccato” dalle Iene:
«Il modello non ha funzionato»

SISMA - Durante il servizio della trasmissione di Italia 1, il capo della Protezione civile ammette i problemi: «Sono indignato, è mancato il controllo sul montaggio». Una situazione che solleva sdegno non solo nelle zone terremotate, ma in tutta Italia. L'assessore regionale Sciapichetti non risponde alle domande dell'inviata
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Angelo Borrelli, capo della Protezione civile nazionale

«Alcune casette hanno qualche difetto di costruzione, vuol dire che non c’è stato un controllo per quanto riguarda il montaggio. E’ il modello organizzativo che è stato adottato che non ha funzionato. In futuro adotteremo un modello diverso, sono indignato. Le do la mia parola che la prossima volta non succederà, ci metto la faccia: non dormo la notte per risolvere questa cosa». Sono le parole del capo nazionale di Protezione civile Angelo Borrelli intervistato ieri sera da “Le Iene” all’interno di un servizio di Roberta Rei sulle casette di Visso e dintorni. I pannelli marci e la rabbia di chi è dovuto di nuovo uscire dalle sae perchè pareti e soffitti erano bagnati e ammuffiti sono approdati in prima serata su Italia 1. Situazioni ben note e a cui molti servizi sono stati dedicati.

«Su cento casette nessuna è fatta a regola d’arte, abbiamo montato pannelli che dovevano essere buttati via – dice un operaio di cui si vedono solo le mani – in ogni cantiere c’era un ingegnere che controllava i lavori, era lì a pressare per concludere più in fretta possibile e molto spesso non abbiamo finito le lavorazioni, perché con i tempi non rientravamo. Se il cartongesso viene lasciato all’aperto si gonfia ed è inutilizzabile». Alle domande della giornalista l’uomo risponde che «i pannelli erano bagnati ed avvitati male» e che pur avendo denunciato il problema, gli è stato ordinato di montarli ugualmente, con il ritocco della vernice messa sopra. L’uomo esprime poi un altro timore: «Con i tetti semi piani non tiene la neve abbondante». Un altro aspetto riguarda la denuncia delle condizioni di lavoro: «Non avevamo casco, guanti o contratto». L’uomo denuncia che i pagamenti avvenivano su due postepay a suo nome, una nelle sua mani su cui era accreditato lo stipendio, la seconda nelle mani del capo cantiere, su cui viaggiavano migliaia di euro che lui non avrebbe mai visto e che erano prelevati nel Nord Italia, con possibili finalità illecite.

 

 

Si tratta di alcune irregolarità già denunciate dalla Cgil di Macerata, il cui segretario generale Daniel Taddei ricorda nel servizio, compreso il fatto di un operaio senza permesso di soggiorno, tutti fatti denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata che sta portando avanti le indagini. Taddei ricorda le criticità di due ditte subappaltatrici, la Euroimpresit e la Doge. «Lei dice tutte falsità enormi, su 1600 case solo 54 hanno avuto problemi e sono state già sistemate, chiedo scusa ai terremotati per i disagi», le parole di Giorgio Gervasi, presidente del consorzio Arcale. Alla fine del servizio compare uno sfuggevole assessore regionale Angelo Sciapichetti, che negandosi ai microfoni dice alla giornalista «abbiamo parlato in tutti i modi nelle sedi ufficiali, fate brutta figura voi a fare agguati».

Borrelli invece risponde: «Sono indignato, questo modello organizzativo i cui controlli fanno capo alla Protezione civile ed alla Regione non ha funzionato. E’ mia intenzione cambiarlo, la prossima volta non succederà, io ci metto la faccia, è mancato il controllo sul montaggio».

 

 

A corollario del servizio la rabbia di chi è di nuovo sfollato, la disperazione dei più anziani, di chi in attesa dei lavori, che risultano ufficialmente terminati il 3 novembre scorso, a Villa Sant’Antonio, è dovuto tornare in un albergo vista mare, a spese del consorzio Arcale. Roberta Rei bolla come vergognoso, l’impiego di soldi pubblici che ha dato vita a casette difettose, mentre coloro che hanno provveduto a proprie spese, anche sborsando 15.000 euro, per una casetta mobile, sono stati considerati abusivi. L’appalto delle Sae è costato un miliardo e 188 milioni di euro, è stato gestito sin dall’inizio nel 2014 dalla Protezione civile nazionale. Considerate le opere di urbanizzazione i costi delle Sae in media sono stati di 2 mila 600 euro al metro quadrato, con punte di oltre 5 mila euro al metro quadrato. Nel servizio delle Iene si vedono le casette in legno del 97, ancora perfettamente funzionanti, ma che sono rimaste inutilizzate.

L’assessore regionale Angelo Sciapichetti

 

 


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