Un docufilm sul travertino delle cento torri: “La città di pietra”. Lo ha diretto Giampiero Giorgi sotto l’egida dell’associazione Cisi, e verrà presentato alla cittadinanza il 25 novembre alle 18 presso la Cartiera papale. Una première che vedrà protagonisti l’autore e di tutti i collaboratori del film, ed anche tutti gli intervistati, tra cui lo storico Furio Cappelli, l’architetto Anna Monini, il geologo Giovanni Mancini, Emilio Mignini, l’architetto Marco Scoccia, l’archeologo Luca Speranza e l’imprenditore Emilio Tancredi.
La protagonista del racconto è una pietra che, tratta dalle profondità della terra, posta sulla facciata di un antico palazzo nobiliare getta uno sguardo attento e riflessivo sulla realtà umana di una piccola città di provincia. L’idea del film nasce da un’osservazione piuttosto diffusa delle pietre, specialmente quelle di edifici e monumenti antichi, che vengono spesso considerate come mute testimoni della storia. L’originalità dell’opera sta invece nella decisione di dare voce e coscienza alla pietra, rendendola in tal modo soggetto attivo e narrante del film.
Le pietre utilizzate nelle costruzioni del centro storico di Ascoli Piceno sono frammenti di storia che testimoniano il passato; raccontando il percorso fatto da dove sono state prelevate, al luogo di destinazione per essere lavorate.
Montate e decorate secondo precise esigenze o necessità. Ogni pietra trasformata diventa funzione di una condizione sociale ed economica. Assume una relazione con il luogo e con le sue tradizioni. Le relazioni tra le pietre di una costruzione o di più costruzioni consentono di ricostruire le fasi, i passaggi, le stratificazioni e le trasformazioni di uso della città.
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