di Benedetto Marinangeli
Francesco Stanco non convocato per la trasferta di Verona a causa di un risentimento muscolare. E’ questa la brutta notizia giunta nella sala stampa del Riviera al termine della seduta di rifinitura. Roselli dovrà fare a meno dell’ unico punto di riferimento in attacco. Stanco, fino ad oggi autore di cinque reti, è sempre stato tra i migliori in campo e la sua assenza in un match così delicato in prospettiva salvezza non passa sotto traccia.
Il tecnico rossoblù è costretto a rivedere l’assetto tattico della sua squadra, potendo contare solo su Calderini, Di Massimo e il giovane De Paoli. Sarà quindi il primo a fungere da punto di riferimento in avanti con l’attaccante di Sant’Omero che ha la grossa chances di mettersi in mostra come compagno di attacco sin dal primo minuto.
Ma le assenze non si fermano solo a Stanco. Infatti Roselli dovrà fare a meno di Biondi, Russotto, Demofonti, Rinaldi, Brunetti, Kernezo ed anche di Bove. L’ex Primavera della Juve sembrava ormai prossimo al rientro ed invece ha accusato un risentimento muscolare che lo costringerà a saltare la quattordicesima giornata del girone di andata. In lista, però, c’è il nuovo arrivo Cristian Caccetta, pronto a subentrare nel caso in cui ce ne fosse bisogno.
Formazione, quindi, già bella che definita. Pegorin tra i pali con la linea difensiva formata da Celjak, Zaffagnini e Di Pasquale. A centrocampo ecco Rapisarda, Rocchi, Gelonese, Signori e Cecchini ed in avanti il tandem Calderini-Di Massimo. A meno che Roselli non dia spazio a Islamaj a ridosso dell’ ex Foggia o al baby De Paoli, unico attaccante ad avere le caratteristiche di punta centrale.
«Mi aspetto anche di vedere la nostra crescita anche in trasferta – dice il tecnico rossoblù – dove incontreremo una squadra che si chiude molto e riparte velocissima. Andremo incontro a problemi che non abbiamo affrontato fino ad ora. In attacco abbiamo solo tre giocatori e qualcuno che può adattarsi. Ad esempio Di Massimo e Calderini hanno caratteristiche tattiche simili e bisogna valutare la gestione dei 90 minuti. C’è pure De Paoli che ha giocato come punta centrale nel campionato Primavera».
Roselli inquadra così, sotto il profilo tattico, la gara di Verona. «Dovremo provare a tenere in mano il pallino del gioco perché in questo modo è chiaramente più facile giocare. La Virtus è una squadra che alterna una pressione molto alta a posizioni ben prese in mezzo al campo. I livelli sono questi. Le prime 5-6 squadre più forti hanno soluzioni diverse per vincere le partite. Io ai miei chiederò di limitare i fattori positivi della Virtus cercando di metterli poi in difficoltà. Devo capire quali giocatori, tra chi ha pochi minuti, posso schierare dall’inizio. La cosa importante – conclude Roselli – sarà capire chi ha maggior autonomia e poi capire le caratteristiche migliori dei nostri».
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