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Caffè Meletti atelier d’arte,
il baritono Vittorio Vitelli
si mette in posa per un dipinto che….canta

ASCOLI - Ancora una volta il magico tratto di Dante Fazzini ha catturato, in pochi minuti, il volto del grande cantante lirico ascolano. Oggi tocca allo scultore Ado Brandimarte
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Dante Fazzini e Vittorio Vitelli

di Franco De Marco

Alla fine è uscito fuori un ritratto che…canta. Non poteva essere altrimenti visto che il modello era il noto baritono ascolano Vittori Vitelli. Martedì sera il pittore Dante Fazzini, alla ripresa settimanale della serie “L’ora del ritratto” nel Caffè Meletti, ha messo sulla tela il volto di Vittorio Vitelli, ascolano purosangue, e figlio d’arte (suo padre Carlo è pittore e scultore di notevole spessore, peccato che abbia interrotto l’attività), voce verdiana classica come poche ancora in circolazione.

Violentando un po’ il suo carattere, piuttosto schivo, Vittorio Vitelli, reduce da un bel successo a Malta in un concerto con il tenore Joseph Calleya stella del Metropolitan di New York, si è messo pazientemente messo in posa ed è stato perfettamente al “gioco”.  “L’ora del ritratto” ha fatto incontrare anche stasera due grandi artisti, uno nella pittura e uno nel canto lirico, orgoglio della città di Ascoli. Soprattutto due artisti accomunati da un amore viscerale per la loro città. Dante Fazzini, con pochi tocchi di pennello, ha subito ben inquadrato il personaggio che, sulla tela, alla fine, dopo gli ultimi ritocchi, ha davvero…cantato. Un ritratto dai colori marcati pieno di quella energia e di quella empatia che Vitelli sa mettere nelle sue performance musicali e anche nella vita quotidiana.  In tanti si sono complimentati con pittore e baritono. Il Caffè Meletti ha così vissuto un’altra bella serata da vero atelier d’artista incuriosendo i frequentatori. “L’ora del ritratto” prosegue oggi con lo scultore Ado Brandimarte, giovedì con il fotografo Sandro Riga, venerdì con il conduttore televisivo Massimiliano Ossini, il 23 con il regista cinematografico Giuseppe Piccioni e  il 28, chiusura, con il musicista Massimo Morganti.

Dante Fazzini e Iano Tamar


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