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L’omaggio a Bertolucci e Stan Lee
Cinesophia tra utopia e distopia

ASCOLI - La terza edizione del festival, in programma il 18 e 19 gennaio al Ventidio Basso, sceglie di celebrare i due maestri recentemente scomparsi. Filosofi, giornalisti e artisti pronti a dispensare interventi rigorosamente "pop". Tra gli ospiti dell'edizione 2019, Piero Sansonetti, Simone Regazzoni, Salvatore Patriarca e Ivo Germano
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Bernardo Bertolucci e Stan Lee

di Luca Capponi 

Utopia e distopia, “Blade Runner” ieri e oggi, “Black Mirror” e “The Handmaid’s Tale”. Ma soprattutto Bernardo Bertolucci e Stan Lee. E’ ai due grandi personaggi recentemente scomparsi che la terza edizione di “Cinesophia, la popsophia del cinema” renderà doveroso omaggio. L’appuntamento, già ufficializzato, è per il 18 e 19 gennaio al teatro Ventidio Basso con la consueta carrellata di filosofi, giornalisti, artisti e studiosi che si contenderanno il palco a suon di interventi, saggi e performance.

Lucrezia Ercoli

Tra i nomi anticipati dal direttore artistico Lucrezia Ercoli, in attesa del programma definitivo, ci sono quelli di Piero Sansonetti, Simone Regazzoni, Salvatore Patriarca e Ivo Germano, ognuno con la sua relazione e col suo tema da sviscerare. Sempre e rigorosamente fuori da svolazzi e tecnicismi esasperati e ben tesi verso una delle mission dell’iniziativa: essere fino in fondo popolare nel senso più nobile del termine, cioè comprensibile, arrivare a tutti in maniera diretta, interessante e intelligente.
Dunque, dopo il “Realismo magico” dello scorso anno, con i focus su Bergman e Fellini, ora la palla passa a “Utopia e distopia”, tra incubi del presente, futuri inquietanti e ritorni al passato. Coordinate in cui ben si collocano le opere del regista di “Ultimo tango a Parigi” e del creatore di tanti supereroi come Spiderman e i Fantastici Quattro, perdite artistiche dolenti dell’anno che sta per finire.
Non solo cinema però, perché se la contaminazione è già in atto da tempo, Cinesophia non può non tenerne conto; così si “sconfinerà”, come già avvenuto lo scorso anno, soprattutto nel mondo delle serie tv ma anche in quello della pubblicità con l’emblematico (e spartiacque) spot con cui nel 1984 la Apple presentò al mondo il personal computer Macintosh. Il regista era Ridley Scott, lo stesso del seminale “Blade Runner”, altra pietra miliare protagonista del festival. Cerchi che si chiudono, nel nome dell’arte.

Da “Blade Runner” a “Matrix” Il futuro distopico di “Cinesophia”


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