In questi due anni si erano arrangiati, utilizzando soprattutto i locali dell’ex asilo. La chiesa di Santo Stefano Protomartire, infatti, aveva subito danni sin dal primo sisma del 24 agosto, con le successive scosse che avevano avuto l’ovvio effetto di peggiorare le cose: a danneggiarsi soprattutto l’abside dell’ottavo secolo, crollata, e la facciata, senza contare le tante crepe interne che ne avevano minato la stabilità.
Oggi però, grazie all’attento lavoro della ditta Panichi (che ha curato la messa in sicurezza) e dell’azienda di restauri di Stefano Michetti, l’edificio può riaprire al culto dopo avere sanato le sue problematiche (il costo dell’operazione si aggira sui 100.000 euro): l’evento avverrà venerdì 11 gennaio alle 21, alla presenza del vescovo Giovanni D’Ercole, del parroco Francesco Mangani, delle autorità ma soprattutto dei tanti fedeli che in questi mesi sono stati costretti a “peregrinare”. «Un evento importante per tutta la comunità, che ci riempie tutti di gioia» ha commentato proprio don Mangani.
Curiosità: tra le tante peculiarità della chiesa di Santo Stefano, vi è la cripta, area sotterranea di grande suggestione che fu scoperta solo nel 1934.
Lu. Ca.
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