Sono 114.000 le tonnellate di olio vegetale esausto raccolte nel Comune di Ascoli negli ultimi tre anni. Ha dunque funzionato più che bene la raccolta predisposta nei 33 contenitori posizionati sul territorio comunale da Adriatica Oli. L’olio è stato infatti recuperato e trasformato in nuove risorse: inchiostri, saponi, biodiesel. Ma quello che è ancora più importante è che le 114.000 tonnellate di olio recuperato hanno evitato l’immissione nell’atmosfera di 356 tonnellate di CO2 equivalente e un risparmio di 148 metri cubi di acqua. Un successo che gli ascolani possono condividere con il Comune, la società Ascoli Servizi- EcoInnova e la stessa Adriatica Oli. Coloro, cioè, che nell’ultimo triennio hanno organizzato campagne di comunicazione sul territorio coinvolgendo oltre 3.000 bambini delle scuole elementari attraverso il progetto Olii@mpiadi.
Lo scorretto smaltimento dell’olio da cucina attraverso la rete fognaria ha importanti effetti negativi. Danni innanzitutto ambientali: basti pensare ad esempio che 4 chili di olio vegetale inquinano una superficie d’acqua grande come un campo di calcio. E danni alle abitazioni: a livello domestico, infatti, l’olio versato nei lavandini intasa le tubature, provoca disagi e obbliga all’uso di acidi corrosivi, a loro volta molto inquinanti per l’ambiente. L’unico comportamento corretto, quindi, è versare l’olio esausto nelle postazioni attrezzate.
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