«Sono molte le chiese e gli edifici di culto di proprietà comunale che hanno subìto danni a causa del terremoto. Nel caso della nostra città, in particolare, il complesso di Sant’Angelo Magno e le chiese di Santa Maria della Carità, San Francesco e del Carmine». Comincia così la nota del sindaco Guido Castelli, pronto a porre l’accento su tale preziosa serie di beni storico-architettonici delle cento torri e sulla loro gestione post sisma.
«I nostri servizi tecnici hanno regolarmente inserito questi monumenti nel piano delle opere pubbliche ma le più recenti ordinanze di finanziamento hanno dato priorità alle chiese di proprietà della Chiesa – continua il sindaco – pur comprendendo le ragioni di una comprensibile priorità che si è voluto accordare alle proprietà delle Diocesi, ritengo utile ed opportuno che vengano chiariti tempi e modalità di finanziamento anche dei tempi di proprietà comunale. Nel caso di Ascoli si tratta, oltre che di luoghi di culto, anche di edifici artistici di assoluto pregio culturale. Mi riferisco in particolare, ma non solo, alla Chiesa di Sant’Angelo Magno. Un complesso architettonico di straordinario valore e ricolmo di opere d’arte di cui, peraltro, il Comune di Ascoli Piceno, grazie all’infaticabile azione del professor Stefano Papetti – conclude – ha già curato il restauro. Nei prossimi giorni incontrerò il commissario al terremoto Piero Farabollini per avere certezze sul finanziamento di questi straordinari gioielli».
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