di Renato Pierantozzi
Trecento votanti (su 412 avanti diritto tra sindaci e consiglieri comunali) con una coda velenosa legata al caso “rifiuti” ed in particolare alla riapertura di Relluce. Si è chiuso alle 20 il seggio allestito alla sala consiliare di Palazzo San Filippo per il rinnovo del Consiglio provinciale. Da eleggere ci sono 10 consiglieri dopo l’elezione, avvenuta a fine ottobre, del nuovo presidente Sergio Fabiani. A sfidarsi due liste in rappresentanza degli schieramenti di centro destra e centro sinistra. Al seggio non si sono presentati il sindaco Sara Moreschini e i consiglieri di maggioranza di Appignano del Tronto ancora “arrabbiati” per la riapertura, seppure per pochi mesi, della discarica di Relluce disposta dal neo presidente della Provincia. E’ stato il sindaco a motivare questa scelta con un post al vetriolo sul suo profilo social. «Non andremo -spiega Moreschini- a votare alle elezioni per il consiglio Provinciale perché il Presidente Fabiani nella sua campagna elettorale aveva come principale slogan “no i rifiuti in ambito” invece alla prima occasione utile appena eletto ha messo in pratica esattamente il contrario con una ordinanza emergenziale, in barba ad ogni valutazione di impatto ambientale. La politica è una cosa seria, i proclami vuoti rispecchiano una politica vuota di contenuti e quindi capace di dire tutto e fare il contrario».
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