I poliziotti che firmano la petizione nel gazebo della Lega, a difesa del ministro dell’Interno Matteo Salvini, non sono solo quelli immortalati in Piazza Arrigno, ad Ascoli. E’ accaduto anche a Partinico (Palermo), ed entrambi i casi finiscono nel mirino del Siulp – il sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato – nella nota rilasciata all’Adnkronos dal segretario generale Felice Romano.
“Ritengo corretta l’inchiesta amministrativa per l’accertamento dei fatti (annunciata dalla Questura di Ascoli, ndr) perchè questa scelta l’avrebbero potuta fare fuori servizio – dice Romano – da cittadini italiani, senza quindi che potesse essere messa in discussione la libertà di esprimere il gradimento verso un partito o l’altro. Ritengo quindi urgente che il ministro dell’Interno intervenga immediatamente per riaffermare la terzietà della funzione di Polizia, alla base della tenuta democratica del nostro sistema. Il sindacato che rappresento – aggiunge Romano – lotta da sempre con le unghie e i denti perché i poliziotti siano considerati cittadini di “serie A”, ovvero che possano godere di tutti i diritti che la nostra Costituzione garantisce a ciascuno. Un dato incontrovertibile. Questo però non significa che chi veste l’uniforme – conclude – non debba tener presente che la terzietà dell’amministrazione della Polizia di Stato è il presupposto fondamentale in una democrazia affinché il cittadino riconosca in quella funzione una garanzia ai propri diritti”.
Petizione pro Salvini della Lega, la foto dei poliziotti che firmano scatena il putiferio
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