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Pieroni: «L’Ascoli con Cosmi
può salvarsi e aprire un ciclo,
ma servono 4 o 5 rinforzi»

CALCIO - «Conosco Serse da 20 anni e so quanto vale come tecnico e come uomo. Da ragazzo andavo a vedere l‘Ascoli di Rozzi, una volta in autostop. Col Pescara sarà una partita difficile ma non impossibile»
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di Bruno Ferretti

Segue il calcio da bambino e lo conosce come pochi. «Da ragazzino andavo a vedere le partite della Jesina e feci il corso arbitri per avere la tessera che consentiva di entrare gratis allo stadio. Spesso con gli amici andavamo al Del Duca a vedere l’Ascoli di Rozzi in serie A. Non avevamo una lira e una volta arrivammo in autostop».

Ermanno Pieroni

Così racconta Ermanno Pieroni che nel calcio ha fatto di tutto con momenti di gloria (13 campionati vinti) ma anche attraversando situazioni tempestose: arbitro (per 15 anni), direttore sportivo, direttore generale, presidente. Sette anni con la Jesina portandola dalla Promozione alla C1, poi ds a Messina e promozione in serie A con Scoglio allenatore e Schillaci centravanti, poi Taranto dove vinse il campionato con il compianto Clagluna in panchina.

Nel ’93 passò al Perugia di Gaucci con Castagner allenatore («un vero signore»), successivamente Mazzone. «Con Carletto ci salvammo in serie A con ben 5 vittorie fuori casa – ricorda Pieroni che da qualche anno si è stabilito ad Ascoli – fu l’anno nel quale la Juventus perse lo scudetto a Perugia. Quando passai all’Ancona, commettendo l’errore più grande della mia carriera, avrei voluto portare Mazzone con me ma lui alla fine rinunciò e mi trovai in grossa difficoltà. E allora chiamai il suo vice Menichini con tutto lo staff formato dal vice Nicolini e dal preparatore Salvatori. Le cose non andarono bene e retrocedemmo. L’Ancona è stata la mia rovina e se potessi tornare indietro è l’unica scelta che non rifarei». Ma parliamo dell’Ascoli e del suo inseguimento alla salvezza.

Pieroni, l’Ascoli con Cosmi ce la farà a salvarsi ?

«Conosco Serse da venti anni. Io ero all’Arezzo e lui cominciava sulla panchina del Pontevecchio, la squadra dilettanti del suo paese alle porta di Perugia. Andavo a vederlo e mi resi conto che aveva qualità non comuni. Quando ero ds del Livorno lo portai con me in serie A. Andavamo bene e ricordo che vincemmo anche a Roma, poi il presidente Spinelli vendette Diamanti e la squadra perse il suo punto di forza. Serse lo conosco bene e credo che abbia accettato l’Ascoli affascinato dalla sua storia (con 16 campionati di serie A alle spalle), dal calore della tifoseria, dal valore della piazza. Ma anche con la convinzione di potercela fare che sta trasmettendo alla squadra. E’ un tecnico preparato, un sanguigno ma con valori morali. Serse sa motivare la squadra e creare entusiasmo. Scelta migliore l’Ascoli non poteva fare. Ha un compito difficile ma credo che Cosmi voglia non solo la salvezza ma anche aprire un nuovo ciclo. Io glielo auguro e credo che ci riuscirà».

Cosa serve all’Ascoli per rinforzare la squadra?

«Non voglio dare lezioni a nessuno ma secondo me bisogna muoversi subito perché dopo, al mercato, ci sarà la concorrenza di altre squadre e tutto sarà più complicato. L’Ascoli è stato penalizzato da tanti infortuni, il più pesante è stato indubbiamente la perdita di Favilli destinato a diventare un grande attaccante. Cosmi sta rilanciando Perez che ad Avellino è tornato al gol ma l’Ascoli ha bisogno di due attaccanti di valore, di un centrocampista polivalente che sappia giocare sia in fase di possesso che di non possesso, come alternativa a Buzzegoli che è un giocatore importante ma deve recuperare ancora qualcosa sul piano fisico. Poi prenderei un difensore centrale e uno esterno mancino perché Pinto e Cinaglia non sono di ruolo. Ovviamente bisognerà cedere alcuni elementi per avere un organico giusto anche a livello quantitativo».

Pieroni, secondo lei giovedì Ascoli-Pescara come andrà a finire?

«Partita indubbiamente difficile per l’Ascoli ma non impossibile. Il Pescara pratica un calcio molto offensivo ma giocando alto, concede spazi e soffre in difesa. A Pescara, inoltre, c’è contestazione intorno a Zeman e alla squadra, e questo non li aiuta. L’Ascoli può approfittarne, ma a Cosmi non devo insegnare niente: è bravo e sa come impostare la partita».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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4 commenti

  1. 1
    Davide Tartaglia il 18 Dicembre 2017 alle 16:24

    Ma mo pure questo parla dell’Ascoli?

  2. 2
    Giuseppe Gagliardi il 18 Dicembre 2017 alle 16:55

    Parlano proprio tutti…

  3. 3
    Giovanni Piccinini il 18 Dicembre 2017 alle 18:29

    Occhi aperti..

  4. 4
    Marco Pietrzela il 19 Dicembre 2017 alle 16:36

    Incredibile … Perché non parla dell Anconitana??

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