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La memoria perduta nel sisma
Ascoli tende la mano ad Arquata

IL GESTO - L'Archivio di Stato del capoluogo custodirà il materiale recuperato (e restaurato) da quello comunale del borgo distrutto dal terremoto. Un segno di vicinanza che parla più di mille parole
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Il materiale cartaceo di Arquata viene trasportato ad Ascoli

Nella carta la storia, i ricordi, il futuro. Che ad Arquata non può andare perduto. Nonostante la furia della natura, che col terremoto del 2016 ha portato via vite, tante. Ma non solo, perché tra le perdite vi sono anche monumenti e memorie. Come quelle dell’archivio comunale, recuperate dalle macerie a partire dal settembre del 2017 e sottoposto successivamente a restauro.
Proprio nella giornata odierna di martedì 12 febbraio, il materiale è stato accolto nell’Archivio di Stato di Ascoli, che con orgoglio ha deciso di ospitare e custodire la memoria di Arquata. Un gesto che parla più di mille parole. «Avevamo, sin dall’agosto 2016, dichiarato la disponibilità a custodire il materiale, partecipando anche alle operazioni di recupero della carte dalle macerie con il nostro personale, per mettere in sicurezza la memoria storica di un paese che non esiste più. -spiega il direttore Laura Ciotti– Solo così facendo la memoria non viene distrutta e si può veramente dire che anche il presente c’è ancora e i luoghi deputati a custodire l’identità di ogni comunità sono i loro archivi. Adesso inizierà un lungo lavoro di riordinamento e inventariazione propedeutico alla fruibilità delle carte».


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