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Telecamere e celle telefoniche
per incastrare i rapinatori di “Bagaria”

ASCOLI - Si è aperto in tribunale il processo all'ascolano ritenuto di essere l'autore della rapina al ristorante di via Vidacilio. Secondo la difesa invece non ci sono ancora prove del coinvolgimento nell'azione criminosa
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Il palazzo di giustizia (foto Andrea Vagnoni)

Si è aperto in tribunale il processo al 41enne (F.T.) accusato di aver rapinato il ristorante “Bagaria” il 4 marzo 2017. Secondo la ricostruzione dell’accusa il colpo sarebbe stato organizzato dal 41 enne insieme ad un complice ritenuto la “mente” della rapina che fruttò circa 2mila euro, pari all’incasso del sabato sera. I due furono arrestati il 4 luglio scorso dopo una lunga indagine da parte della Squadra Mobile. Stamane in aula, di fronte al collegio penale presieduto dal giudice Carlo Calvaresi (Merletti e D’Ottavi a latere) sono stati ascoltati diversi investigatori della Squadra Mobile che hanno confermato come i due imputati sono stati “incastrati” dalle immagini della videosorveglianza e dalle celle dei telefoni cellullari. Secondo la difesa rappresentata dall’avvocato Emiliano Carnevali invece ancora non ci sarebbe la prova che gli imputati siano effettivamente gli autori dell’azione criminale. Per questo motivo è stato chiesto di ascoltare le persone offese che quella sera subirono la rapina.

Smascherato il rapinatore di “Bagaria American Dinner”, è un ascolano di 41 anni


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