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«Duecento nuovi posti di lavoro
grazie all’Area di crisi complessa»
In arrivo un altro bando

ASCOLI - La vice presidente ha presentato i numeri di quattro anni di mandato in Regione: «Un obiettivo importante raggiunto con determinazione, una promessa mantenuta. I nuovi posti di lavoro rappresentano una vera e propria boccata di ossigeno per la nostra terra, senza contare gli effetti positivi sull’indotto».
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Dall’agricoltura (che dopo il terremoto, dispone nelle Marche di 698 milioni di euro, con l’85 per cento delle risorse già assegnato) alla crisi industriale, che ha visto, il 28 luglio 2017, la sottoscrizione dell’accordo di programma per la Val Vibrata e Valle del Tronto. Si è aperto così il bilancio dei primi quattro anni di governo regionale da parte della vice presidente ascolana della giunta Anna Casini, architetto prestato alla politica come ama definirsi, nell’incontro alla sala convegni della Camera di Commercio. Il focus è sempre quello del lavoro. «Un obiettivo importante raggiunto con determinazione, una promessa mantenuta -dice la vice presidente riguardo al riconoscimento dell’area di crisi complessa- Nascono oltre 200 nuovi posti di lavoro nel Piceno, una vera e propria boccata di ossigeno per la nostra terra, senza contare gli effetti positivi sull’indotto».

Anna Casini (foto Vagnoni)

La Casini snocciola i numeri: «Abbiamo finanziato 42 progetti, di cui 16 start up, con cui si generano oltre 25 milioni di investimenti nel Piceno, sui quali la Regione riconosce 7,6 milioni di contributi. Prevediamo un incremento occupazionale di 135 unità lavorative per piccoli e medi investimenti. Oltre la metà delle aziende ha sede operativa e di investimento nel comune di Ascoli Piceno. Ci sono poi i grandi investimenti, con quattro domande ammesse a 9,8 milioni di agevolazioni che svilupperanno 15,4 milioni di investimenti e 27 nuove assunzioni. Un’azienda è ancora in fase istruttoria, con una richiesta di 2,8 milioni di contributo, a fronte di un investimento di circa 4 milioni e un incremento occupazionale di 50 nuovi addetti”. Inoltre l’area di crisi ha consentito di ottenere una proroga dell’indennità di mobilità, a partire dal 2017, di cui hanno beneficiato circa 450 lavoratori del Piceno, con un impegno di spesa di 10 milioni di euro. Casini ha quindi anticipato la volontà della Regione di spingere per l’emanazione di un nuovo bando, finanziato con le economie del precedente, per sostenere le attività produttive che ricadono nell’area di crisi complessa del piceno. “Di strada ne è stata fatta tanta e c’è sicuramente ancora da pedalare», ha sottolineato Casini.

I FONDI PER SCUOLE ED INFRASTRUTTURE

Intanto, però, il Piceno può contare su 11,3 milioni per le ciclabili, con 6 interventi che coprono 90 km di ciclovie. Nella provincia di Ascoli sono stati finanziati 71 interventi di edilizia scolastica, con 99 milioni destinati alla sicurezza degli edifici, di cui 18 per nuove scuole. Nel Piceno sono stati realizzati 200 nove alloggi di edilizia residenziale pubblica (la metà grazie al recupero dell’esistente) e 441 alloggi sono stati messi in sicurezza o ammodernati. Sono stati conclusi anche 10 milioni di interventi negli ospedali di Ascoli e San Benedetto e oltre 8 destinati alla loro riqualificazione energetica. Il sisma ha poi danneggiato la viabilità interna: nella provincia di Ascoli sono stati stanziati 309 milioni per 296 interventi di recupero, ricostruzione e messa in sicurezza delle strade. “Sono terminati i lavori sull’Ascoli Mare, abbiamo ottenuto 11 milioni per il miglioramento delle Mezzina e oltre 2 milioni per la Ripaberardese. Anas ha impegnato 44 milioni per sistemare diversi tratti tra Trisungo e Acquasanta, in attesa dell’ultimo tratto finanziato con 211 milioni che completerà l’ammodernamento del tracciato”. Inoltre la viabilità rurale nelle aree del cratere sismico ha visto la disponibilità di 18 milioni aggiuntivi per ripristinare i collegamenti e garantire l’attività aziendale anche nel Piceno. Sempre nel settore agricolo sono stati assegnati altri 5 milioni per lo scorrimento della graduatoria 2017 relativa agli investimenti rurali, in modo da finanziare il maggior numero di aziende, comprese quelle del Piceno (570 le domande pervenute a livello regionale). La vicepresidente ha ricordato che «nella provincia di Ascoli abbiamo investito, in aggiunta ai fondi della ricostruzione, altri 25 milioni per contrastare il rischio idrogeologico. Oltre 2 milioni sono stati destinati al miglioramento del porto di San Benedetto e della sua darsena turistica, mentre la Grotta sudatoria di Acquasanta Terme, uno dei luoghi più colpiti dal terremoto, verrà riqualificata, entro il 2021, grazie a un finanziamento di 6 milioni di euro». Tanti i cantieri aperti, tante le opportunità colte e da cogliere: «Il futuro è già qui, poggia su basi solide», ha concluso Casini.

(servizio in aggiornamento)

 


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