di Adriano Cespi
Sarà un intervento di grande impatto ambientale. Un’opera di bonifica massiccia che durerà cinque anni e che, solo per l’apertura del cantiere, impegnerà la Restart per una decina di mesi. Stiamo parlando del piano di messa in sicurezza permanente della vasca di prima pioggia, il punto più avvelenato dell’area Carbon (5 ettari di terreno che scende dalla “cittadella industriale” fino a ridosso del fiume Tronto, proprio sotto il parcheggio dello stadio “Del Duca”).
MESSA IN SICUREZZA DELLA VASCA DI PRIMA PIOGGIA – Un progetto di moderna concezione che vedrà la realizzazione di un’opera di sostegno e protezione sia del piede del versante che della testa, tramite una vera e propria scogliera in massi ciclopici, resistente a qualsiasi tipo di flusso di piena del fiume come da studio idraulico effettuato dal professor Mancinelli dell’Università di Ancona. Non solo, il pendìo sarà risistemato secondo una configurazione geometricamente più stabile dello stato di fatto, con creazione di due tratti di scarpata inclinati massimo a 30 gradi, e l’area a ridosso del corso d’acqua verrà protetta e isolata al fine di evitare ogni forma di erosione dei materiali ad opera delle acque meteoriche con relativa dispersione. L’intera superficie sarà poi coperta con dei teloni speciali (come accade con le discariche) e sarà creato un sistema di drenaggio delle acque superficiali e d’infiltrazione sopra il sistema di impermeabilizzazione, appunto del capping. Infine, sarà realizzata una pista carrabile di accesso all’alveo al di sopra del capping per consentire le future fasi di bonifica delle aree e per permettere il monitoraggio e la gestione del sito. Terminato l’intervento di messa in sicurezza permanente dell’area, si procederà alla piantumazione di alberi e particolari specie vegetali che limiteranno i fenomeni erosivi, aumenteranno la stabilità delle aree di pendio e non interferiranno con il sistema di capping presente, ma anzi ne preserveranno la continuità. Tutto al fine di ripristinare l’aspetto paesaggistico e le caratteristiche di bosco fluviale.
7,7 MILIONI DI EURO SPARITI NEL NULLA – In questa opera di bonifica della vasca di prima pioggia ballano 7,7 milioni di euro che il Governo, il 24 marzo del 2017, all’atto della nomina del “Commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive”, stanziò a favore della Regione Marche per procedere alla rimozione dei motivi di infrazione e quindi delle multe semestrali. Soldi mai utilizzati dalla Regione e che ora rischiano di essere persi per sempre. Questo perché nel 2016 alla Regione arrivò una procedura d’infrazione aperta dall’Unione Europea riguardante le discariche abusive presenti sul territorio italiano (una, appunto, era quella della vasca di prima pioggia dell’ex Carbon). Ma andiamo per ordine. Nel 2016 la Regione, chiamata in causa dal Ministero dell’Ambiente per una procedura di infrazione dell’Unione Europea numero 2003-2007 riguardante le discariche abusive sul territorio italiano, nomina un commissario ad acta nella persona dell’ingegner Spuri che provvede a coordinare i tavoli tecnici e le Conferenze di servizi per giungere il 26 settembre 2016 con proprio decreto “Approvazione del progetto di M.I.S.P. del 26 settembre 2016” – “Progetto definitivo delle lavorazioni conseguenti a dare attuazione operativa agli adempimenti urgenti di cui alla diffida disposta con decreto del 21 dicembre 2015” (il progetto di messa in sicurezza permanente della discarica ex vasca di prima pioggia, presentato dalla Restart nel luglio 2016). Il 24 marzo 2017 il Consiglio dei ministri nomina il Commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive, disponendo un forte stanziamento di fondi per procedere alla rimozione dei motivi di infrazione e quindi delle multe semestrali. Nel 2016, rimangono in procedura di infrazione 133 discariche abusive, di cui 58 affidate al commissario.
In questa fase, uno stanziamento a favore della Regione Marche dell’importo di 7,7 milioni di euro è stato deliberato e finalizzato a rimuovere la criticità dell’infrazione Ue rilevata nel sito ex Sgl Carbon, a fronte di un progetto di messa in sicurezza permanente approvato dal commissario regionale dal costo di 6.741.352,30 di euro che interviene sia su aree private che su aree demaniali prospicienti il fiume Tronto. Nel 2019 , allo stato attuale, la situazione delle procedure, è la seguente: la “Restart srl” è in attesa di procedere alla firma della convenzione con il Comune di Ascoli per l’avvio delle attività inerenti la riqualificazione urbana. Per quanto riguarda il finanziamento concesso alla Regione Marche “per dare attuazione operativa agli adempimenti urgenti di cui alla diffida disposta con decreto del 21 dicembre 2015” ancora non è stato utilizzato, e non se ne conoscono le motivazioni. Pertanto continuano a maturare, nei confronti dello Stato, le sanzioni semestrali.
ASSEMBLEA DEI SOCI – La Restart ha convocato per lunedì 18 febbraio, alle ore 12, l’assemblea dei soci che dovrà approvare definitivamente il piano di ricapitalizzazione deliberato, una decina di giorni fa, dal Consiglio d’amministrazione che porterà nelle casse della società liquidità per 35 milioni di euro, rispetto agli attuali 12,5.
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