L’OPINIONE di Laura Gaspari della Cooperativa Sociale On The Road che da 30 anni si occupa di violenza e discriminazione contro le donne: negli ultimi anni si rivolgono a noi per violenze subite anche ragazze molto giovani o molto anziane, segnale di una maggiore consapevolezza diffusa riguardo comportamenti devianti o relazioni tossiche
ALLA VIGILIA dell’8 Marzo, approvato un disegno di legge che lo rende punibile con l’ergastolo, con nuove misure di supporto alle vittime
ASCOLI – L’appello affinché diventi una priorità concreta per le istituzioni: «La lotta contro la violenza e la discriminazione non può più essere rimandata: è il momento di agire con misure concrete e strutturali»
TREND in crescita nelle Marche negli ultimi cinque anni, sia delle imprese femminili totali sia di quelle artigiane. Queste ultime ad Ascoli sono 1.079 (21,8%). Le imprese femminili totali sono 4.998 (23,5%). Il punto con Sara Servili, presidente interprovinciale del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Ascoli – Fermo – Macerata
NOMINA – Già collaboratrice della Fondazione per le attività di formazione, Donzelli insegna Canto al Conservatorio “Gioachino Rossini” di Pesaro, dopo una carriera su importanti palcoscenici internazionali, numerose incisioni discografiche e un crescente impegno come docente non solo in Italia. L’incarico ha validità sino al 31 dicembre 2025
LAVORO – Nella distribuzione territoriale del tasso di femminilizzazione Ascoli Piceno si attesta al 23,5%
POLIZZE – Sul sito www.confartigianatoimprese.org è possibile trovare una breve sintesi con i principali aspetti della nuova normativa
ASCOLI – Il documento di emanazione ministeriale è stato firmato dal prefetto Copponi e del presidente della locale Associazione nazionale costruttori edili Ubaldi
L’APPUNTAMENTO è per il 7 marzo alle ore 18, al Fermo Forum, nell’area eventi “Cantinetta”, nell’ambito di Tipicità 2025
I DATI forniti dall’Inail in vista dell’8 marzo: nelle Marche, le patologie professionali sono cresciute del 13,66%. Nella provincia di Ascoli si passa da 222 a 243. Incremento attribuito a vari fattori, tra cui l’alto tasso di precarietà e i ritmi intensi di lavoro